9 agosto 2007 - dal Corriere Canadese
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di Nicola Sparano
TORONTO - Tra poco
festeggeranno 68 anni di matrimonio con un bicchiere o due del vino di Domenico
inzuppandoci dentro i taralluci di Rosaria. Questa coppia di arzilli calabresi
di San Nicola Da Crissa, che di cognome fanno Furlano, si sta godendo gli anni
d'oro di una vita piena zeppa di gioie, dolori e fatica. Una vita semplice e
simile a quella di tanta altra gente che dopo aver girovagato per l'Italia e
l'Europa alla fine ha messo le radici in Canada, crescendovi cinque figli, 9
nipoti e quattro pronipoti. Quando l'anno scorso hanno festeggiato le nozze di
diamante (65 anni) hanno ricevuto gli auguri scritti, con tanto di fotografia,
nientedimeno che dalla Regina Elisabetta e dal governatore Generale del Canada,
Michaelle Jean.
Quando scoprono che il loro prossimo anniversario li fa entrare di diritto nella
categoria delle "nozze di ferro" sorridono compiaciuti e Domenico precisa: «La
nostra è stata una vita di ferro, nel senso che se non ero duro come quel
metallo non sarei riuscito a superare tutte le difficoltà che la vita getta tra
i piedi dei calabresi. Figuratevi che non avevo ancora venti anni e mi ritrovai
in guerra, chiuso in un carro armato. Io, un ragazzo del Sud, nato e cresciuto
all'aria aperta, mi sentivo all'inferno chiuso in una scatola di ferro che
poteva saltare in aria in ogni momento». Domenico ora le sue giornate le
trascorre nel pezzetto di terra che ha dietro casa e che ha trasformato in un
vero e proprio orto delle meraviglie. I primi pomodori a maturare sono i suoi e
gli zucchini gareggiano con i fagioli nel salire più in alto che possono. Un
posto d'onore è riservato ai peperoncini amari che sono di tutte le misure e
colori. Naturalamente ci sono anche alcuni maestosi alberi di fichi, cresciuti e
prosperati sotto una serra casalinga che si apre d'estate e si chiude d'inverno.
Mentre Domenico cura l'orto, stringe uva per il vino e prepara sopressate e
salcicce, Rosaria si-gnoreggia in cucina. «L'età è quella che è - sorride
Rosaria - e le vecchie giunture si fanno pagare il dazio. Ma quando c'è da
impastare pane, taralli e biscotti la forza per stare in pedi la trovo sempre.
Di questi tempi faccio anche le "friselle" che sarebbero il pane indurito al
forno sul quale poi si piazza pomodoro, basilico, origano, mezzo peperoncino e
un filo di olio vero. Con una frisella e un bicchiere di vino si campa cent'anni»,
conclude nonna Rosaria che con Domenico sta vivendo una vita ordinaria ma allo
stesso tempo straordinaria.