Da Calabria Ora del 27 aprile 2007
La “Piccola patria” di Marchese
San Nicola da Crissa: le origini, il progresso, l’arte e l’ingegno
di NICOLA PIRONE
Il sito ufficiale della Confraternita del Santissimo Crocifisso di San Nicola da Crissa, ha pubblicato la versione integrata di “Piccola Patria” opera storico-letteraria di Nicola Gerardo Marchese, già autore di “Calabria dimenticata”, “La civiltà della Magna Grecia”, “Il volto sconosciuto dei bronzi di Riace”, “La Magna Grecia”. L’autore ha ritenuto opportuno integrare la prima versione datata 2001, aggiungendo alcuni significativi capitoli che rendono più interessante la lettura. Il volume, intriso di contenuti e leggero nella forma, raccoglie quindici argomenti con diverse antiche foto allegate. Lo storico sannicolese, tra le altre cose, descrive la stamperia presente in “Santo Nicola” nel 1635, opera di Gian Giacomo Martini, illustre giureconsulto. Come confermato da Marchese, San Nicola ha anticipato i tempi anche nell’uso della energia elettrica per illuminazione pubblica ed usi industriali. Intorno agli anni ‘20, infatti, il carisma di padre
Leone Pileggi convinse gli abitanti del luogo a sostenere il progresso segnato dall’elettricità, sollecitando la collaborazione di azionisti privati per la costituzione di una società per la gestione dell’energia elettrica, che in modo bene augurante chiamò “Crissa”. Il volume contiene anche un capitolo dedicato alle origini del popolo sannicolese, legate in particolare ad alcuni accadimenti sui territori dell’Africa Settentrionale, ai tempi in cui bianchi, cristiani, e latini costituivano la maggior parte della popolazione. Il primo nome di San Nicola da Crissa, infatti, fu Junca, che richiamava il luogo da cui molti cristiani dell’Africa settentrionale partirono per sfuggire alle conquiste barbariche. Marchese, ancora, dedica spazio agli scavi archeologici che da tempo interessano l’antica chiesa di San Nicola e le zone limitrofe, grazie ai quali è stato individuato il luogo di un primo insediamento monastico ed è stato avviato il suo recupero. Infine alcuni passaggi dell’opera di Marchese sono dedicati a Rocca Angitola e agli scavi archeologici effettuati in questo sito, alla visita ufficiale di Papa Giovanni Paolo II in Calabria che seguì le orme di Callisto II nel 1120, all’antico statuto della confraternita del Santissimo Crocifisso risalente al XVII secolo, al patrimonio artistico presente in paese a partire dal quadro di Mater Domini e dalla statua del Crocifisso, ai maestri ceramisti Angelo Riccio, Vito Telesa e, sopratutto, Gregorio Marchese.