UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI ROMA “LA SAPIENZA” I FACOLTA’ DI MEDICINA E CHIRURGIA DIPARTIMENTO DI PEDIATRIA POLICLINICO UMBERTO I
CENTRO PER LO STUDIO DELLE DISLIPIDEMIE INFANTILIResponsabile: Prof. Francesco MartinoViale Regina Elena, 324 00161 RomaTel 06/49979272E-Mail: francesco.martino30@tin.it
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“Studio
della Comunità Montana delle Serre per la prevenzione delle malattie
cardiovascolari in età pediatrica”. Risultati finali.
Numerosi studi epidemiologici condotti nei paesi industrializzati (Stati Uniti e la
maggior parte dell’Europa), dimostrano a tutt’oggi che le malattie cardiovascolari (MCV - infarto, ictus ecc.), costituiscono la più frequente causa di morte.
In Italia esse incidono per oltre il 43% della mortalità (dati ISTAT 2004).
Le malattie cardiovascolari sono la principale conseguenza dell’aterosclerosi, un processo cronico degenerativo che, come dimostrato da importanti e numerose ricerche, ha le sue origini in età pediatrica, persino in utero, successivamente evolve verso i quadri conclamati e può complicarsi nelle malattie cardio-vascolari, che possono provocare la morte del paziente. L’esecuzione di numerosi studi epidemiologici longitudinali ha consentito di individuare importanti fattori di rischio per MCV alcuni dei quali modificabili (iperlipemia, ipertensione, fumo, ecc.) altri non modificabili (età, familiarità per eventi ischemici precoci, sesso).
Successivamente è stato osservato come il diabete mellito, la sedentarietà, l’obesità possono rivestire un ruolo importante nel determinismo delle MCV.
Tutti questi fattori agiscono in un “continuum” di rischio crescente e se coesistenti agiscono in modo sinergico nell’aumentare il rischio per patologie cardiovascolari.
Alti livelli di colesterolo cattivo (LDL-Colesterolo), predispongono a patologie di tipo aterosclerotico, mentre il colesterolo buono(HDL-Colesterolo) ha un ruolo protettivo.
Le varie Consensus Conferences sulla colesterolemia realizzate in Italia, hanno indicato in 180 mg/dl il valore massimo desiderabile per la colesterolemia durante l’infanzia e l’adolescenza.
In particolare, sono state identificate dalla Società Italiana di Nutrizione Pediatrica (SINUPE) le seguenti tre classi di valori:
Accettabile colesterolo tot < 180 mg/dl e LDL-Colesterolo < 110 mg/dl
Borderline colesterolo tot 180-199 mg/dl e LDL-Colesterolo 110-119 mg/dl
Alto colesterolo tot ³ 200 mg/dl e LDL-Colesterolo ³ 130 mg/dl
Numerosi studi longitudinali hanno dimostrato che i livelli di colesterolemia della prima infanzia, possono essere predittivi di valori elevati nelle età successive. Una storia familiare di malattie cardiovascolari è riconosciuta come un importante fattore di rischio nello sviluppo di MCV in un individuo.
Diversi autori hanno utilizzato l’anamnesi familiare per valutare i rischi per MCV in età pediatrica ed hanno dimostrato che i livelli ematici di colesterolo totale, LDL colesterolo e trigliceridi, si correlano con una storia familiare positiva per MCV.
Tra i vari fattori di rischio sicuramente l’alimentazione e la inattività fisica assumono un’importanza fondamentale. Sono numerosi gli studi che hanno dimostrato la presenza di una forte correlazione tra assunzione di grassi saturi di origine animale (formaggi, insaccati, carni grasse ecc.), con conseguente aumento della colesterolemia, e la morbilità e la mortalità per MVC.
Una delle più importanti scoperte osservata negli ultimi due decenni, è stata l’emergenza di una nuova malattia cronica, l’obesità, nei bambini e negli adolescenti.
Il rapido incremento della prevalenza dell’obesità tra i bambini è uno dei più importanti dilemmi della classe pediatrica. Tale aumento è stato osservato non solo nei Paesi industrializzati, ma anche in quelli in via di sviluppo, raggiungendo valori tra il 20-30 % delle varie popolazioni pediatriche.
Con la moderna tecnologia gli individui stanno diventando più inattivi fisicamente e ciò può comportare numerose malattie tra cui coronaropatie, ipertensione, iperlipidemia, obesità e patologie muscolo-scheletriche. Tali malattie sono indicate come malattie ipocinetiche, perché sono determinate dalla mancanza di esercizio fisico. L’aumentata incidenza dell’obesità e la comparsa del diabete mellito in età pediatrica, sono strettamente associati allo sviluppo delle malattie cardio-vascolari e al diabete tipo II .
Sulla base delle considerazioni sin qui fatte, da più parti è stata auspicata l’identificazione precoce dei bambini a maggior rischio. Ciò potrebbe costituire un importante obiettivo della strategia di prevenzione delle malattie cardiovascolari.
L’identificazione deve basarsi su un approccio integrato tra le cosiddette strategie individuali, attuando, a seconda delle occasioni, screening universali, selettivi e opportunistici.
Per il conseguimento di tale obiettivo è fondamentale il coinvolgimento della scuola, degli Enti pubblici amministrativi, dei medici di base, dei pediatri, nonché la diffusione di una corretta informazione all’intera popolazione.
Da un’indagine conoscitiva sulla colesterolemia effettuata dal nostro Centro in collaborazione con il Comune di Roma emerge che su 29.636 bambini della scuola dell’obbligo solo 1.230 soggetti (4,5%) sono a conoscenza della propria colesterolemia, nonostante il 21,29% abbia dichiarato familiarità per patologie cardiovascolari precoci. Questi dati confermano quelli di un precedente studio condotto nelle regioni Calabria, Basilicata e Lazio (20.000 studenti) da cui è emerso che il 95,4% dei bambini non era a conoscenza dei valori della colesterolemia e l’1% aveva valori superiori a 180 mg/dl (considerato valore soglia fisiologico in età pediatrica). La stessa indagine ha dimostrato che 7680 bambini (circa il 25%) non pratica alcun tipo di attività fisica. Anche le abitudini alimentari dei soggetti intervistati risultano inadeguate e scorrette per l’età. Circa il 20% ha dichiarato di non fare la colazione al mattino. Il 3% salta la merenda pomeridiana.
La constatazione di una mancata conoscenza della colesterolemia in età pediatrica e la considerazione dell’importanza dell’individuazione dei soggetti a rischio per MCV, hanno creato le premesse per effettuare uno screening del profilo lipoproteico in una popolazione pediatrica.
In virtù di ciò nell’Aprile del 2004 è stato sottoscritto un protocollo di intesa tra il Centro delle dislipidemie infantili del Dipartimento di Pediatria dell’Università “La Sapienza” di Roma, la Provincia di Vibo Valentia e la Comunità Montana delle Serre per effettuare un progetto sulla Prevenzione delle MCV in età pediatrica nei Comuni della suddetta Comunità Montana. Tutte le scuole elementari e medie inferiori hanno dato la loro adesione per cui durante l’anno scolastico 2004-2005 è stato portato a termine il progetto su un campione di 1671 bambini di età compresa tra 6 e 14 anni, equivalente al 64% della popolazione scolastica totale di 2594 studenti. Lo studio è stato condotto nell’arco dell’anno scolastico 2004-05 sulla popolazione degli scolari e degli studenti che frequentavano rispettivamente le scuole primarie (ex-elementari) e secondarie di 1° grado (ex-medie inferiori) nell’ambito di 14 comuni appartenenti alla Comunità Montana delle Serre, previo consenso informato dei genitori.
COMUNE |
POPOLAZIONE scolastica TOTALE |
PERCENTUALE DI ANALISI |
ANALISI |
|
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BROGNATURO |
42 |
90,48 |
38 |
CAPISTRANO |
89 |
67,42 |
60 |
FABRIZIA |
253 |
37,55 |
95 |
FILADELFIA |
547 |
63,62 |
348 |
FRANCAVILLA ANGITOLA |
146 |
42,47 |
62 |
MONGIANA |
128 |
87,50 |
112 |
MONTEROSSO CALABRO |
126 |
42,86 |
54 |
NARDO DI PACE |
115 |
92,17 |
106 |
POLIA |
87 |
66,67 |
58 |
SAN NICOLA DA CRISSA |
127 |
51,97 |
66 |
SERRA SAN BRUNO |
728 |
71,15 |
518 |
SIMBARIO |
58 |
53,45 |
31 |
SPADOLA |
117 |
92,31 |
108 |
VALLELONGA |
31 |
48,39 |
15 |
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TOTALE |
2594 |
64,42 |
1671 |
L’analisi statistico epidemiologica dei dati raccolti, elaborata dall’Istituto Superiore di Sanità di Roma, ha dato i seguenti risultati :
· Hanno partecipato allo studio 1671 individui: 791 (47.3%) di sesso femminile più 880 (52.7%) di sesso maschile.
· L’età media dei soggetti oscilla da un minimo di 6 ed un massimo di 16 anni con una media di 10.47 ± 2.3 anni.
· I soggetti presentano una altezza oscillante tra un minimo di 108 ed un massimo di 191 centimetri con una media di 142.11 ± 15.2 centimetri.
· Alla visita i soggetti presentano un peso corporeo oscillante tra un minimo di 12 ed un massimo di 95 chilogrammi con una media di 39.21 ± 14.2 chilogrammi..
· La pressione arteriosa sistolica misurata oscilla tra un minimo di 70 ed un massimo di 150 mmHg con una media di 100.97 ± 10.9 mmHg
· La pressione arteriosa diastolica misurata oscilla tra un minimo di 40 ed un massimo di 90 mmHg con una media di 62.06 ± 9.5 mmHg. La mediana è posta a 60 mmHg mentre il 25° ed il 75° percentile si trovano rispettivamente a 55 e 70 mmHg.
· La frequenza cardiaca misurata oscilla tra un minimo di 56 ed un massimo di 118 battiti per minuto con una media di 79.02 ± 8.7 battiti per minuto
· Il 94.4% (1544) degli intervistati dichiara di assumere 4 o 5 pasti al giorno, mentre circa il 2% (31) arriva a 6 o più pasti/die. Di contro il 3.7% (61) si ferma a 2 o 3 pasti/die.
· La misurazione della colesterolemia totale oscilla tra un minimo di 78 mg/dL ed un massimo di 264 mg/dL con una media di 156.46 ± 27.1 mg/dL
· La misurazione della colesterolemia HDL oscilla tra un minimo di 18 mg/dL ed un massimo di 121 mg/dL con una media di 53.30 ± 14.3 mg/dL
· La misurazione della colesterolemia LDL oscilla tra un minimo di 10 mg/dL ed un massimo di 210 mg/dL con una media di 90.88 ± 25.3 mg/dL.
· La misurazione della trigliceridemia oscilla tra un minimo di 16 mg/dL ed un massimo di 289 mg/dL con una media di 61.30 ± 29.2 mg/dL
· La misurazione della glicemia oscilla tra un minimo di 24 mg/dL ed un massimo di 292 mg/dL con una media di 78.27 ± 9.7 mg/dL.
Il nostro studio conferma che le ipercolesterolemie sono tutt’altro che infrequenti nella popolazione pediatrica. Il 20% degli alunni studiati presenta una colesterolemia totale maggiore di 180 mg/dl, che , come detto, è il valore massimo accettabile.
n. bambini |
colesterolo totale (mg/dL) |
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1181 (71%) |
fino a 170 |
153 ( 9%) |
da 170 a 179 |
231 (14%) |
da 180 a 199 |
106 ( 6%) |
da 200 in poi |
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1671 (100%) |
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Tenuto conto del fatto che lo screening mirato dei bambini e degli adolescenti a rischio è scarsamente praticato in ambito pediatrico, occorrerebbe almeno intensificare gli screening opportunistici, sollecitando gli specialisti a richiedere, in occasione di esami ematochimici di altro tipo prescritti per motivi diversi, anche la determinazione dell’assetto lipidico (in prima istanza quello del colesterolo totale).
Numerosi studi epidemiologici hanno dimostrato che l’ipercolesterolemia in età pediatrica può essere ridotta mediante una adeguata alimentazione e l’incremento dell’attività fisica. L’uso di fibre vegetali può essere d’aiuto, senza ricorrere a farmaci ipocolesterolemizzanti. Si può in tal modo prevenire l’evoluzione delle lesioni aterosclerotiche che possono portare alla comparsa delle complicanze cliniche in età adulta (infarto, ictus, ecc.).
Tutto ciò suggerisce un tipo di intervento mirato in campo preventivo, soprattutto nei casi in cui uno o entrambi i genitori sono portatori di ipercolesterolemia.
Una volta identificati i bambini con ipercolesterolemia, questi andrebbero sottoposti a periodici controlli, secondo gli schemi proposti dalle organizzazioni sia internazionali che italiane.
Sulla base degli innumerevoli dati della letteratura, ed in particolare della situazione italiana, si deve riconoscere che una qualunque azione in questo campo merita comunque di essere presa in considerazione, quale aspetto di una mentalità orientata in senso preventivo, a tutt’oggi scarsamente diffusa anche nella classe medica.
È indubbio che i vantaggi maggiori non potranno che derivare da un’azione di promozione della salute che venga svolta sin dalle prime fasi della vita. Tale azione deve trovare la più piena estrinsecazione nell’ambito dell’istruzione obbligatoria e deve riguardare non solo i più diretti fruitori del messaggio educativo (bambini e adolescenti), ma anche il mondo della scuola, la famiglia e, più in generale, la comunità tutta.
Il pediatra riveste un ruolo importante nel tentativo di opporsi con successo al dilagare delle patologie cronico-degenerative che trovano il loro massimo impulso nel non adeguato stile di vita odierno. La promozione di corrette abitudini alimentari e di vita, attraverso un approccio di popolazione e individuale, è importante nella prevenzione dell’aterosclerosi e quindi nella riduzione della morbilità e mortalità per MCV.