Alla scoperta degli antichi sapori
SAN NICOLA DA CRISSA-
Prodotti tradizionali e locali, sono stati al centro di un dibattito svoltosi giovedì, nell’ambito della 35^ Festa degli Emigrati organizzata dal circolo Arci “La Scintilla”. Il numeroso pubblico presente, ha potuto gustare, alcuni dei prodotti che provengono dal territorio sannicolese, come il fagiolo bianco/rossa, la “soppressata” prodotta in maniera differente dalle altre zone, il miele e altri alimenti vari. Alla conferenza promossa dal sodalizio guidato dal presidente Vittorio Teti, sono intervenuti amministratori locali, divulgatori agricoli, studiosi e politici. Il presidente dell’Arci Vittorio Teti, promotore di questa iniziativa, ha voluto sottolineare, come bisognerebbe sviluppare il nostro territorio, in quanto l’agricoltura ha dato tanto negli anni all’uomo ed oggi purtroppo esiste l’abbandono delle campagne. Per il sindaco di San Nicola Pasquale Fera, quello appena affrontato è un argomento molto importante, perché l’agricoltura, è parte integrante della nostra cultura, e sarebbe molto positivo farla conoscere alle generazioni future, perché oltre a produrre degli ottimi e sani alimenti, potrà essere anche un forte sostentamento economico, perché ormai non esistono più dei posti di lavori pubblici e quindi i giovani devo cercare altre strade. A San Nicola ci sono due belle realtà da seguire, quelle di Pino Alberto Imeneo titolare del salumificio e di Fabiola Papa, produttrice di miele. Per il vice sindaco Franco Teti si deve cercare di fermare l perché si stanno perdendo alcuni prodotti tradizionali, che dal punto di vista economico possono creare dei danni oltre che si perdono degli alimenti sani e buoni da gustare. Al dibattito è voluto intervenire anche il consigliere del comune di Roma Nicola Galloro, il quale ha voluto ricordare come i prodotti calabresi sono richiesti al di fuori della regione, se si pensa che a Roma ci sono molti negozi che vendono esclusivamente nostri alimenti, che ormai sono presenti anche nei grandi supermercati. Galloro, ha voluto sottolineare, come la Calabria sia prima in classifica nell’IGP nazionale e l’Italia la prima al mondo. Il territorio calabro prosegue il consigliere romano, è molto povero ma ci sono degli ottimi prodotti, che purtroppo quasi sempre vengono discreditate anche dalle nostre cucine, cosa che non fanno in altre regioni. Tra questi il fagiolo bianco/rosso che è diverso da quello bianco, sia per sapore che per forma. Il borlotto è diverso da paese a paese, perché quello di San Nicola, è diverso da quello che viene prodotto dai paesi limitrofi. Il territorio vibonese, ha aggiunto il divulgatore agricolo Domenico Pascali, è ben sfruttato e le energie non devono essere sperperate. Ci vorrebbe più organizzazione, anche perché tra i miglia di alimenti che vengono prodotti in Calabria, soltanto la cipolla rossa di Tropea è stata considerata dall’Unione europea prodotto tipico. Il cinesismo conclude Pascali va scongiurato, perché può essere un rischio per tutti, ecco perché anche gli altri produttori devono seguire le orme di che ha portato alla ribalta la cipolla. Per l’altro divulgatore agricolo intervenuto, Franco Penna, bisogna valorizzare le nostre tradizioni, per impedire la dispersione, anche perché per l’Ue l’Italia possiede oltre quattromila prodotti agroalimentari divise in più categorie. Sull’argomento è voluto intervenire anche il docente universitario dell’Unical Vito Teti, per il quale il mito dell’industrializzazione al sud sia terminato, distruggendo il territorio, ma ora pare ci sia una inversione di tendenza. Ci vuole un idea complessiva, uguale per tutti, la campagna non deve essere abbandonata ed il prodotto deve essere presente in tutti i punti ristorativi, imponendo la nostra cucina ai turisti. Per una sana prevenzione è voluto intervenire il dottor Francesco Martino, il quale ha voluto sottolineare, quanto la nostra alimentazione sia importante dal punto di vista della salute. La serata è stata conclusa con una degustazione dei prodotti locali, con il fagiolo bianco e rosso, gli insaccatti prodotti presso il salumificio Alberto Imeneo e il miele dell’azienda Fabiola Papa.
Nicola Pirone