da Calabria ora del 4-12-07
Un restauro per dare nuova luce al Crocifisso
la statua risalente al ‘700 è stata prelevata domenica per i primi lavori di recupero
di Nicola Pirone
SAN NICOLA DA CRISSA-
La statua settecentesca raffigurante il Santissimo Crocifisso, ha lasciato domenica sera al termine della funzione eucaristica e del rito della congrega (dove per la prima volta in secoli di storia è stata baciata la statua del Crocifisso), l’altare maggiore della chiesa parrocchiale Maria Santissima Annunziata, in attesa del restauro.
Numerosi i fedeli e devoti, hanno partecipato ai riti religiosi e portato in processione l’effige, fino ai locali della confraternita, dove verrà effettuato il restauro.
La scultura lignea raffigurante il Cristo schiodato dalla croce, secondo alcuni studi, risale al 1700. Costruita a Napoli su richiesta del priore del tempo Vito Antonio Galloro de Rocco, da sempre è simbolo dell’omonima confraternita fondata nel 1669.
È una delle più belle sculture che si trovano nelle chiese sannicolese e non solo, con delle singolarità rispetto al modello tipico che da sempre siamo abituati ad ammirare e contemplare.
Infatti, il Cristo è vivo e schiodato dalla croce ma sofferente, sorretto da due angeli. Le ferite sono ancore aperte, dal costato fuoriesce il sangue che viene raccolto da un altro angelo genuflesso. La statua in tanti secoli di vita, non era stata mai restaurata, fatta eccezione per la croce che è stata col tempo sostituita con una nuova, di fatturazione locale. Fino ai primi decenni del secolo, sulla croce erano posti due angioletti che reggevano la corona d’oro che indicava il re, oggi sono stati tolti a causa del peso che portava alla croce stessa. Sulla varetta vi erano altri angeli che reggevano gli attrezzi che servirono per la crocifissione.
È la prima volta che la statua necessita di un restauro. Nei primi anni del novecento con ogni probabilità fu lucidato il corpo del Cristo, ma nessun cambiamento fu apportato.
Da qualche anno a questa parte, ci si era accorti che le ali degli angioletti, cominciavano a non supportare più i movimenti che si verificavano durante la processione che si svolge la quarta domenica di agosto, ma l’istituto delle Belle Arti prima d’ora avevano sconsigliato ogni forma di restauro.
Un po’ di preoccupazione tra la gente del luogo e gli emigrati esiste, a questa effige si è molto devoti e sicuramente si farà di tutto per ristrutturarla.
Il restauro della statua, si è reso necessario, in quanto attaccato dai tarli, che stavano danneggiando parte del complesso.
Un mese o massimo due, tanto dovranno pazientare i devoti al Crocifisso, per poterlo rivedere splendente al centro della chiesa matrice.