Finché c’è legge c’è speranza

 

      Vito Perri (de Giannarosa de La Crivara e de Nicola Perre)

 

La giustizia è il potere di chi non ha potere.

Il potere del popolo, dei poveracci per intenderci.

I potenti ed i ricchi non hanno bisogno della giustizia, in genere sono sempre la controparte.

Se un magistrato indaga su una banda di incalliti ladroni superprotetti, deve stare molto attento. Pur facendo il proprio dovere, deve guardarsi le spalle.

Immediatamente viene messo alla berlina dalla libera stampa che inizia a raccontare peste e corna, complotti e persecuzioni, infondatezza delle indagini, ecc.

Chi detiene il potere non ammette interferenze.

Ma se per caso, tanti magistrati,  rovistando negli armadi del malaffare scoprono le stesse porcherie in mezza Italia, portando alla luce scheletri nascosti, ammassati alla rinfusa nell’esercizio amministrativo di funzioni pubbliche, sia dell’uno che dell’altro schieramento (trasversalismo) allora succede il finimondo. 

L’indagato, immediatamente, si dichiara sereno e fiducioso nei confronti delle indagini e della magistratura, estraniandosi dai fatti a lui ascritti (candore morale)

Povera anima, qualcuno gli vuole fare la bua..!!!

All'istante, i colleghi fanno quadrato (corporativismo trasversale),  tirando fuori accanimenti e persecuzioni nei confronti del poveretto finito nei guai giudiziari.

Ne esce fuori un vespaio!

Gustizialismo.!!. Processo mediatico.!!. Gogna pubblica..!! dichiarano scandalizzati gli altri amichetti.

Nel frattempo, al furbacchione, iniziano a manifestarsi i primi segni delle stimmate sulle mani e subito dopo cena avverte pesantezza epigastrica e presenze divine seguite da inconfutabili apparizioni celestiali.

Così, sempre che non intervenga la prescrizione del reato o l’archiviazione, se la cava unicamente con qualche osso rotto.

Si va bene essere garantisti, però fin tanto che provi la tua innocenza, almeno dimettiti!!

Se poi ti condannano, che facciamo!!

Lasciamo al proprio posto un farabutto a delinquere per tutti questi anni!!

Intanto gli altri amichetti della compagnia iniziano a preoccuparsi perchè il vento sta girando al contrario.

Investono del problema anche i politici, che considerato lo sputtanamento  per quello che sta accadendo in mezza Italia, dove non si capisce più chi è il buono e chi il cattivo, ma tutti pappa e ciccia (qualunquisticamente), cosa che ogni elettore intuisce da solo,  e considerato che l’elettorato non è incaricato di funzione divina come Gesù Cristo sul Golgota, manda tutti a quel paese sia il cattivo che il buon ladrone e non va più a votare. (vedi elezioni in Abruzzo)

“C’azzecca”, direbbe l’On. Di Pietro.

Si perde in Abruzzo ma in compenso si vince nell’Hoaio (USA) 

Invece di dare una pedata nel di dietro alle mele marce, iniziano a menar il can per l’aia per riorganizzarsi in qualche modo dal terremoto che li ha travolti e che non risparmia nessuno.

Attraverso riunioni e microinterventi di facciata cercano di curare le metastasi interne al partito.

Inviano i proconsoli nel Sud,  per tentare di far rispettare l’editto emanato dal triunvirato capitolino.

Quasi tutti iniziano a brontolare:  “così non si può andare avanti”.. “troppa ingerenza della Magistratura sulla Politica”  invertendo il problema.

Ossia, i magistrati indagano sui furbetti del quartierino e scoprono un sacco di magagne e ruberie facendo il proprio lavoro diligentemente e i politici invece di buttare fuori le mele marce intervengo a censurare quelli che hanno impedito ulteriori ruberie???

Un mondo che va  al contrario.

Menti raffinate!!!

Nuove regole allora! .. Si cambia!.

La riforma impedirebbe di avvalersi nelle indagini delle intercettazioni telefoniche per i reati che prevedono pene inferiori a dieci anni.

In tale modo saranno depenalizzati (d’ufficio)  tutti i reati contro la Pubblica Amministrazione (gli amministratori ladroni, per intenderci).

Chi li ferma più!!

I predoni andranno a zonzo impuniti. 

La gente muore di fame ed i furbetti del quartierino la faranno franca.

Nuovo loock, Signori ..!! 

Si va bene il nuovo loock,  ma i fondi europei spariti in Calabria  dove sono andati a finire??

E i nuovi fondi, che fine faranno?

I fondi comunitari, come appuriamo dalla stampa a seguito delle inchieste in corso, finiscono nelle casseforti dei potentati politici e le briciole per calmare gli appetiti delle fameliche clientele che vi girano intorno.

La Comunità Europea farebbe bene, come reclamano in tanti,  a non erogare più fondi, considerato che generano solo malaffare senza creare sviluppo e occupazione.

Un mare d’incarichi e di consulenze. Un nominaio politico incessante.

Della Magna Grecia è rimasto ben poco.. Magna ... ma la Grecia è sparita, chi sa dove?

Le indagini della magistratura sui fondi europei portano alla luce che,  la prima parte del finanziamento erogato serviva per dare una sembianza di fattibilità e per pagare la percentuale del progetto, la seconda e la terza parte per arricchire i compari.

 

Il tanfo proveniente da alcuni ambienti occupati dai politicanti è ormai nauseabondo ed intollerante.

Le relazioni dell’ex On. Francesco Forgione (Rifondazione Comunista) e dell’On. Angela Napoli (A.N.), persone serie e di alto profilo morale, rivelano scenari inquietanti sul malaffare.

Questione morale, magari!! La questione è decisamente immorale.

Qualcuno,  tempo fa, un vero signore di nome Enrico Berlinguer, voleva risolverla veramente.

Aveva posto il problema quale priorità della politica.

Purtroppo è morto e i sui successori hanno dato vita ad un partito contenitore messo su in fretta e furia insieme ai resti nostalgici dello splendore,  che un tempo fu della Balena bianca e di Bianco fiore.

I partiti di plastica d’ispirazione aziendale o quelli in odore di  compromesso storico, sono stati assemblati in fretta e furia  in nome dell’impellente necessità di partorire un pacato e rassicurante bipolarismo parlamentare.

Ciò,  ha determinando nell’elettorato disaffezione e diffidenza verso una casta politica interessata di più alla durata e alla stabilità della legislatura che alle necessità e i bisogni della gente comune.

Il distinguo d’appartenenza politica all’uno o all’altro schieramento, è venuto meno.

I partiti si sono trasformati via, via in meri contenitori di consensi.

Hanno messo da parte  ideologie e valori che un tempo diversificavano gli uni dagli altri, affidando molte volte la gestione e il potere locale a procacciatori di consensi elettorali, esperti brokers in clientele .

Tempo fa, un potente ministro socialista , Rino Formica, in un famoso congresso del suo partito, disse: “Il convento è povero ma i frati sono ricchi”.

Aveva individuato la questione morale d’allora.

Poco tempo dopo scoppiò Tangentopoli con l’inchiesta Mani Pulite.

Alla Camera dei Deputati, l’On. Bettino Craxi affermò che  il sistema collusivo fra politica ed affari,  era trasversale in quasi tutti i partiti.

Il Partito Socialista venne azzerato, molti altri partiti salvarono la pelle,  anche se ne uscirono malconci.

Quella inchiesta determinò la fine della “Prima Repubblica”.

Ora, dopo molti anni,  in alcune amministrazioni della res-pubblica,  si scopre di nuovo il coperchio della pentola ed esce di tutto, al momento,  solo la punta dell’iceberg.

Le inchieste evidenziano qualcosa di diverso, di mutato dalla vecchia e cara Tangentopoli, che fa un poco tenerezza al confronto delle nuove inchieste.

Mani Pulite, rimarcava la dipendenza delle aziende e della finanza nei confronti della politica, ora contrariamente è la politica che è quasi sopraffatta dal potere economico.

Col tempo, i predoni della nostra penisola, si sono attrezzati meglio.

Di continuo, ci propinano la solita storiella che; “i giovani si devono avvicinare alla politica”...“ sono una risorsa preziosa per il futuro di questa terra e per il rinnovamento della dirigenza politica”

Non ci credo nemmeno se sottoscrivono un atto notarile.

Raccontano un sacco di balle.

Qui da noi, non si butta via mai niente, come il maiale.

Le cariche politiche e le poltrone dalle nostre parti, si trasmettono di padre in figlio.

Neppure il decesso del titolare interrompe il ciclo.

Le poltrone sono incollate ai deretani con l’Attak.

Il nominaio politico regionale non prevede ricambio generazionale, ma solo asservimento.

Fra non molto gli intrallazzatori locali torneranno nelle nostre case con “i santini” degli eterni candidati, loro protettori.

Poi piazzeranno gli amichetti ed i commensali tutti, loro degni sodali, nelle vicinanze dei  seggi elettorali.

Con sguardo premuroso scruteranno ogni elettore che si recherà al seggio per votare, i movimenti, con chi intrattengono conversazioni prima del voto, verificando l’affidabilità di ognuno, schedando ogni elettore molto meglio della Digos.

I giannizzeri porteranno nella cabina elettorale tutto quello che riusciranno a raccattare, compresi malati e moribondi.

Tutto fa brodo... tutto fa numero... fa risultato.

E’ questo il consenso elettorale nel Sud, il consenso del bisogno, della disoccupazione, delle condizioni di vita difficili, della disperazione.

Terre senza speranza, giovani senza futuro.

Viviamo in una regione dove la povertà è sempre più diffusa, la disoccupazione e tutti gli altri mali che affliggono da sempre queste terre benedette da Dio e trascurate dal potere, rendono deboli le persone per bene e fortificano i faccendieri che realizzano comodamente le proprie ad altrui fortune economiche sulla pelle dei poveri cristi, adoperati come dei bancomat elettorali in cambio di piccoli favori o di promesse quasi mai mantenute.

La raccomandazione e il privilegio,  sono le cose più affannosamente ricercate in questa terra, insieme a qualche buona occasione di entrare a far parte di qualche “comitatuccio d’affari” conveniente, che non dia all’occhio e che non sia oggetto di particolare attenzione da parte della Autorità,  tre o quattro buoni amici fidati “i furbetti del quartierino”, con buone conoscenze politiche che sostengano il progettino, ed è fatta.

Bacchettoni perbenisti in pubblico, ipocriti intrallazzatori nel privato.

La gente onesta del Sud è divenuta ostaggio del malaffare e dell’intrallazzo, dove faccendieri di corte si arricchiscono, sottraendo risorse vitali allo sviluppo ed alla crescita economica, pregiudicando irrimediabilmente il futuro dei nostri figli.

Nel corso degli anni, si sono infiltrati e ramificati come la gramigna, un verminaio, occupando poltrone e potere con il marchio del partito d’appartenenza, costituendo solidi “comitati d’affare” dove la regola dell’affiliazione è:  do ut des  (io do affinché tu dia)

Non c’è speranza.

Noi, tutti clienti della politica.  Noi, tutti servi sciocchi per conto terzi. 

Prima o poi faranno anche le promozioni come al supermercato,  il tre per due.. con due tessere te ne regalano una gratis.. la raccolta punti.. con cento punti ti danno la licenza edilizia, con tremila punti un finanziamento POR,  ecc. 

In Calabria,  dopo quanto si è appurato a conclusione delle indagini di Why Not,  in cui sono coinvolti al momento (a torto o a ragione) autorevoli rappresentanti dei partiti che hanno governato la regione nelle ultime due amministrazioni, prima il centro-destra e oggi il centro-sinistra, se cade il governo attuale,  chi vai a votare??

La famiglia del Mulino Bianco,  La Vispa Teresa o l’Uomo Ragno???

Ecco perché in Abruzzo hanno disertato le urne. Mica per la neve ed il maltempo. 

Al femminile, la politica nel Sud rimane ancora, purtroppo, solo corsia elettorale tutta cipria e fard.

Le rappresentanti delle quote “pari opportunità” non brillano certo di luce propria nel portare avanti iniziative di ampio respiro per la propria terra (tranne alcune autorevoli parlamentari) 

Magari, qualche capatina in terra maledetta la fanno, in occasione dei cortei a fianco del ghota del partito, in occasione di gravi eventi criminosi o quali abili relatrici in convegni di alto profilo, destinati ad una platea colta ed erudita, frequentati di solito da altezzose signore di mezza età,  di buona estrazione sociale, con la puzzettina sotto il naso, adeguatamente impellicciate per l’occasione,  le quali esibiscono contezza dello status sociale realizzato in terra di Calabria.

Un famoso statista affermava che: “Governare gli italiani non è difficile, è inutile”.

Non esiste traccia di una indignazione collettiva per i fatti che accadono, che subiamo sulla nostra pelle e su quella dei nostri figli.

Aspettiamo rassegnati ed impotenti affinché siano gli stessi partiti politici ad indignarsi fra di loro a vicenda.

Purtroppo ne sono rimasti ben pochi in Parlamento di partiti, sfoltiti,  come i capelli dal barbiere.

Non esiste una vera indignazione.

La nostra è soltanto un’ostentata quanto silenziosa indignazione da telecomando o da quotidiano regionale.

Condividiamo solidali un’ articolo di stampa o aderiamo al pensiero del conduttore di una trasmissione televisiva a noi gradita.

E’ un’indignazione digitale, da blog, da Facebook, in rete ed omologata, che non produce effetti, che non precede, che non incalza eventi.

Facciamo il tifo per i magistrati, i nuovi eroi di questo nostro tempo malato, coloro che nell’immaginario collettivo, bastonano il potere e i potenti corrotti, liberandoci dalle angherie quotidiane, dalle catene dell’asservimento politico, da chi ci opprime, da chi ipoteca il nostro futuro.

Muti e senza esporci attendiamo, sperando che scoppi il bubbone che riporti certezza, diritti, regole e convivenza civile.

Qui si campa senza certezze,  dove non c’è un progetto, né un’idea di futuro, ma solo passato, dove nessun Obama verrà mai a regalarci.. un sogno!

Sono in macchina con la mia famiglia, mentre ho questi brutti pensieri, sulla strada

che porta al Centro Commerciale,  per comprare scarpe nuove ai miei figli.

All’improvviso, questi si mettono a soffiare forte con la bocca, indirizzando il fiato in direzione  delle distanti eliche dell’energia pulita che hanno fatto diventare la Calabria più vicina all’Olanda, con i suoi mulini a vento.

Le nostre eliche sono bianche e anche gli alti tralicci a cui sono attaccate hanno lo stesso colore (il candore dell’energia pulita).

Le grandi imprese del nord hanno portato in Calabria cose moderne, bianchi e supertecnologici mulini a vento.

Un tocco di colore sulle nostre verdi montagne e colline, immutate da secoli... a battere la fiacca.

Che bello.. ragazzi!! Quando sarete grandi e farete le scampagnate vi sembrerà di stare all’aeroporto!!.

Un’elica sembra muoversi.. fa mezzo giro e poi si ferma.

Preso anch’io da questa voglia infantile ,  provo a credere che il mio fiato possa davvero far muovere le eliche.

Dai ragazzi.!!  Soffiate insieme a me,  più forte che potete.!!..

Niente da fare!. Non si muovono!

Nel frattempo mi sorpassa un’auto blu, con la scorta.

Allora immediatamente faccio smettere i ragazzi che sono ancora intenti a soffiare nella direzione delle eliche, attaccati con la bocca al finestrino.

Dai.!! Smettetela, per favore.!! Se no, qualcuno oggi passa un guaio.!

Se dentro la macchina blu, c’è un magistrato e vi vede intenti a soffiare in direzione delle eliche, prende nota che manca il vento e qualcuno finisce nei guai!!

Basta così, per oggi !!

E’ Domenica e quei poveri amministratori, che hanno stipulato la concessione, sono andati a messa insieme alle loro famiglie a prendere la comunione e ringraziare il Signore per la Provvidenza, in fondo sono tutti dei bravi cristiani..

Il Signore perdona ogni peccatuccio, mica è nella Magistratura.