da Calabria Ora dell'1 ottobre 2008


Beppe Bigazzi promuove la gastronomia calabrese

 

ROMA- La Calabria, come grande riserva di prodotti alimentari che sbarcano sulle tavole di tutta Italia, è stata ospite dalla trasmissione “La Prova del cuoco” andata in onda lunedì scorso. Almeno per una volta la regione più martoriata dalle notizie di cronaca nera è stata al centro di una discussione positiva su quanto di bello possiede. Nella trasmissione che ha visto ospite l’amministrazione Comunale di San Nicola Da Crissa centro del vibonese, il conduttore della rubrica Beppe Bigazzi non ha risparmiato parole d’elogio per la Calabria e negli studi  Rai di via Ettore Romagnoli a Roma, a telecamere spente, si è concesso ai taccuini di Calabria Ora. Beppe Bigazzi .

Dottor Bigazzi, ormai da anni lei promuove i prodotti tipici presenti in Italia, cosa ne pensa di quelli calabresi?

<<Il mezzogiorno e soprattutto la Calabria, hanno tante doti che a volte vengono nascoste. La cucina tradizionale e l’ospitalità che i propri cittadini offrono a chi viene da fuori  hanno qualità indiscutibili, perché ogni paese ha i suoi usi e le sue tradizioni, specialmente in cucina>>.

Cucina, che varia da paese in paese, oggi lei ha portato all’attenzione un prodotto diffuso in Calabria, come la soppressata, come giudica quella prodotta a San Nicola Da Crissa?

<<Poche volte mi è capitato di provare degli alimenti così genuini, con un sapore straordinario. La soppressata di San Nicola, ha tutte le carte in regole per imbandire la tavola degli italiani. Ha una lavorazione naturale e tradizionale, come avveniva prima dell’industrializzazione con l’utilizzo di carne e materiale sani. E poi, ha un buon profumo, per no parlare del gusto. Sinceramente se dovessi scegliere una donna di venti anni o una fetta di questo salume, scegliere sicuramente questo pezzo di carne.

Oggi oltre alla soppressata, si è parlato dei fagioli bianchi, chiamati in gergo “suriaca russajanca”, ai lettori può dare alcuni consigli su come consumarla?

<<per decenni sono stati sostentamento delle popolazioni, soprattutto meridionali. Il suo sapore è unico dato che assomiglia alle castagne. Possono essere serviti in tanti modi, con le erbe stranghiati, una specie di ribollita toscana, serviti al piatto con un po’ di buon olio e origano, oppure con il cavolo o per condire un buon piatto di fileja.

 

Nicola Pirone