Da Calabria Ora del 2 giugno 2008
“Festa degli emigrati”, ecco
tutte le prime anticipazioni
di Nicola Pirone
San
Nicola da Crissa - Grande fermento a San Nicola da Crissa per i preparativi
in vista della 36esima edizione della Festa degli emigrati. Da diversi giorni,
l’associazione Arci “La Scintilla”
presieduta da Vittorio Teti, sta tenendo una serie di incontri insieme agli associati per definire i dettagli di quella che si preannuncia - come sempre, del resto - come una grande manifestazione capace di richiamare l’attenzione in paese di centinaia di persone provenienti anche dai centri limitrofi. Su cosa si prepari per la prossima estate vige un certo riserbo, anche perché non si vogliono bruciare le sorprese. Di sicuro, però – e questo si può già anticipare - si terrà una “notte bianca” che avrà per protagonisti artisti del luogo, uomini della cultura i quali contribuiranno a regalare ai visitatori una serata (pardon, una nottata...) davvero indimenticabile. Già definito, inoltre, il programma relativo al Festival dei bimbi, che
potrebbe anche essere incluso nell’ambito della stessa “Notte bianca” (anche se in merito i componenti del Direttivo dell’Arci si esprimeranno in questi giorni). Chiaramente, non potrà mancare il classico “Torneo di calcio saponato”, ovvero il torneo di calcetto che si svolge su una lastra in cellophane e polistirolo per rendere più accattivante – grazie alle immancabili cadute dei protagonisti - l’intera manifestazione. A luglio, per introdurre i cittadini alla “Festa degli emigrati”, si terrà il torneo di calcio a 11 intitolato alla memoria di Vito Galati, una manifestazione sportiva ormai divenuta un appuntamento irrinunciabile per i cittadini sannicolesi. Altre iniziative sono in cantiere, ma l’associazione non intende ancora renderle pubbliche. Anche perché l’obiettivo è proprio quello di includere nuove e originali manifestazioni che possano contribuire a rendere sempre più avvincente una iniziativa dal forte valore socio- antropologico dedicata a quanti sono stati costretti ad abbandonare la loro terra.