Da Calabria Ora del 2 luglio 2008 - www.calabriaora.it
Don Domenico Bellissimo,
ecco il don Bosco del sud
A San Nicola da Crissa le riprese del film-documentario
di Nicola Pirone
SAN NICOLA DA CRISSA
Ciak si gira. San Nicola da Crissa diventa teatro del documentario sulla vita di don Domenico Bellissimo, parroco di Giffone, originario del piccolo paese alle pendici delle Serre e personaggio illustre del Novecento calabrese. Le riprese girate in questi giorni rientrano nel lavoro avviato dal giornalista-regista, ed ex dirigente Rai, Antonio Minasi, che frequentò don Bellissimo a Giffone. Il film parla dei luoghi in cui l’uomo di Chiesa sannicolese ha vissuto officiando il sacro culto cristiano e rimanendo a contatto con la cultura e le masse popolari. A fare da scenario l’incantevole paesaggio che si può ammirare da piazza Crissa, denominata dal re Ferdinando II di Borbone il “balcone delle Calabrie”, dove si affaccia il sagrato della chiesa parrocchiale. Attori e registi hanno ricostruito tutte le fasi della vita del prelato, da prima dell’ordinazione sacerdotale, fino a quando, ancora giovane, si spostò a Giffone. Don Bellissimo, a San Nicola come a Giffone, è ricordato con l’appellativo di «don Bosco del Sud». Nato nel 1924, studiò al seminario diocesano di Mileto e successivamente al seminario pontificio di Reggio Calabria. Nel 1951 ricevette l’ordinazione sacerdotale e l’anno successivo venne nominato parroco della vicina Capistrano. Due anni più tardi giunse a Giffone, dove vi rimase fino alla prematura morte avvenuta nel 1965. Il libro realizzato da Francesco Albanese, presentato nell’agosto dello scorso anno e a lui dedicato, ne racconta le gesta e la carica umana e spirituale. Albanese lo descrive come un uomo caparbio e appassionato. «Un parroco che aveva a cuore il bene della sua gente, ma che dovette scontrarsi con la chiusura di una certa mentalità meridionale», così lo descrive Antonio Minasi. Ma di don Bellissimo parlarono anche Salvatore Veneziano, Nazareno Scerra, Ugo Carbone e Sharo Gambino, che lo indicò come «il prete che alzò le vele». Il documentario di Antonio Minasi, viene girato in vari luoghi della Calabria, da Giffone a Morano, passando per Serra San Bruno. Per la parte di don Bellissimo è stato scelto uno degli attori di teatro più importanti della Calabria, Saverio La Ruina, che prima aveva partecipato al film “La Vera leggenda di Tony Vilar”, premiato al festival del cinema di Roma nel 2006. «Ho accettato questa parte - commenta l’artista - perché mi entusiasmava interpretare questo personaggio che con il suo impegno avrebbe potuto fare grandi cose per la nostra terra». Il regista Antonio Minasi chiarisce che «l’idea nasce dal semplice fatto di avere conosciuto don Bellissimo da bambino. Dopo la sua morte, insieme ai giovani del luogo – prosegue l’ex dirigente Rai – abbiamo tentato di portare avanti la rivista “Alziamo le vele”, ma senza successo. Ora ho deciso di raccogliere tutte le testimonianze di gente che è stata vicina a questo grande uomo, per rendergli il giusto omaggio. Era una persona esemplare che ha sempre cercato di aiutare i bisognosi e soprattutto i giovani».