Da Calabria Ora del 7 settembre 2008
San Nicola, tutti in pellegrinaggio
Domani il lungo cammino di fede tra i monti verso Torre
di Nicola Pirone
SAN
NICOLA DA CRISSA- Riscoprire le antiche tradizioni, partendo dai pellegrinaggi
presso i santuari della Calabria. Una tradizione che dura da secoli quella
portata avanti dai sannicolesi che ogni anno, il due luglio e l’otto settembre,
si recano a Torre di Ruggero per far visita alla Madonna delle Grazie. Dodici
chilometri percorsi rigorosamente a piedi attraversando la montagna punto di
confine tra i due paesi. In passato, così come racconta Abramo Telesa, che ogni
anno ritorna da emigrato a San Nicola da Crissa anche e soprattutto per rivivere
quei momenti (oltre che per tracciare i sentieri che permettono
l’attraversamento della montagna), «esisteva un vecchio sentiero che costeggiava
il fiume. Oggi è stato abbandonato, ma ne ho creato un altro, più facile e meno
tortuoso, da percorrere in un’ora e mezza. Molto vantaggio è stato creato dal
disboscamento, dove i mezzi meccanici hanno realizzato delle spianate che è
possibile imboccare per accorciare i tempi del lungo e suggestivo cammino». La
visita al Santuario di Torre Ruggero, un tempo rappresentava uno dei pochi
momenti in cui i giovani e i bambini lasciavano il centro abitato, accompagnati
dalle nonne o da qualche vicino di casa. Per le ragazze era diverso, perché in
queste occasioni potevano incontrare i propri corteggiatori... A partecipare
erano soprattutto (se non quasi esclusivamente) le classi meno abbienti. Lo
stesso Abramo Telesa ricorda come era atteso il pellegrinaggio a Torre di
Ruggero, negli anni di povertà: «Il due luglio si partiva la mattina presto e si
ritornava la sera. Dopo avere attraversato la parte sannicolese, si arrivava ad
un ruscello dove ognuno si rifocillava. Un sorso d’acqua ed un pezzo di pane, ma
tanta preghiera». Completamente diverso invece il pellegrinaggio dell’otto di
settembre: «Si partiva nel pomeriggio e dopo due ore si arrivava davanti il
santuario, dove si pernottava. Il mattino dopo si assisteva alla messa e prima
di fare ritorno si andava in fiera. Questa tradizione è rimasta, ma le persone
diminuiscono di anno in anno». Abramo Telesa ricorda anche un racconto
tramandato nel tempo: «Centodieci anni fa, le persone che andavano a Torre
Ruggero in pellegrinaggio, portavano delle offerte alla Madonna, fatte di beni
materiali. Appena arrivati, non si riusciva ad entrare nel Santuario tanto della
gente che vi era. Così, le offerte si passavano di mano in mano affinché
giungessero sull’altare». Oggi è cambiato poco: si continuano a fare i
pellegrinaggi nelle due giornate, ma da qualche anno è stato introdotto
l’appuntamento del dodici di agosto, quando viene celebrata la messa in onore di
Santa Paola Frassinetti, da parte della Comunità delle Suore di Santa Dorotea.
Un fatto curioso, che riguarda il pellegrinaggio, riguarda le nuove generazioni,
che durante il tragitto ricordano spesso gli antenati e a volte intonano canti
che stanno pian piano scomparendo. Il ricordo dei propri nonni può essere di
stimolo affinché il pellegrinaggio possa proseguire negli anni futuri.