Da Calabria Ora del 18 ottobre 2008

 

San Nicola, il Comune promuove

i corsi di formazione professionale

di Nicola Pirone

SAN NICOLA DA CRISSA- Posto fisso? Impiego statale? Sono due sogni che i cittadini di San Nicola e di tutta Italia, ormai da tempo hanno cominciato a riporre nel cassetto. Le gravi crisi, ultima in ordine di tempo, spingono gli italiani a cercare strade alternative per costruirsi un futuro e crearsi una famiglia. Il lavoro nel meridione manca, anche se al Nord non è più come gli anni passati. Diminuiscono i lavori metalmeccanici, l’edilizia causa aumento dei prezzi va a rilento e lo stato non investe più in settori come la scuola o la sanità. Per questo, per scongiurare altre fughe di cervelli e manodopera il comune guidato dal Sindaco Pasquale Fera ha inteso organizzare dei corsi di formazione professionale che riguardano settori come la sanità e l’artigianato. Infatti come si legge da un comunicato diffuso da Palazzo Staglianò, l’Amministrazione comunale intende facilitare e favorire la formazione professionale  per dare maggiori prospettive di inserimento lavorativo e sfruttare le opportunità offerte dal mercato. A tal fine domenica 19 ottobre alle ore 11, presso la  sala riunioni della biblioteca comunale “Gian Giacomo Martini”, si terrà un incontro informativo con esperti del settore. Si partirà con quello socio-sanitario, importante in vista di una occupazione presso le strutture che stanno per essere attivate nel territorio sannicolese, come il centro diurno per gli anziani e il villaggio “Pannari” dove vi è la possibilità occupazionale di ben trenta cittadini sannicolesi per varie mansioni. Oltre alla sanità, il comune guarda pure all’artigianato, uno dei settori di sviluppo economico che negli anni è quasi scomparso. In San Nicola, infatti esistevano molte botteghe, dal calzolaio al falegname, passando per gli acconciatori di pelle e le sartorie. Erano numerosi, ma allo stesso tempo trattenevano la gente nel paese, poi il grande esodo verso le americhe, stati dell’Europa come Francia e Germania e l’emigrazione nel settentrione, hanno fatto si che l’economia si abbassasse, così come la popolazione presente sul territorio.

Chi possedeva una bottega dei mestieri, anche se con una agguerrita concorrenza, riusciva a portare avanti una famiglia che in media aveva un numero di sette persone. Oggi questi mestieri sono quasi scomparsi del tutto, in paese è rimasto qualche falegname, nulla di più. Negli ultimi anni, anche durante l’amministrazione Teti, il comune aveva attivato dei corsi di formazione, in quel caso si trattò di intagliatori e restauratori del legno. Oggi come allora l’obiettivo non è cambiato, il comune vuole fare riscoprire gli antichi mestieri e cercare di indirizzare i giovani ad intraprendere queste attività, certamente con gli attrezzi moderni.