Dal Quotidiano del 4 luglio 2008
Discutiamo di grandi questioni
Con riferimento ad un intervento su “Il Quotidiano” di Felice Muscaglione, presidente dell’associazione “Europa 3”, che lamenta di non essere stato ricevuto con la dovuta attenzione dal sottoscritto, tengo a precisare soltanto per amore di chiarezza e soltanto in questa occasione, che le due persone ricevute prima di lui e che avevano avuto il suo consenso per entrare prima, non erano dei politicanti, ma dei seri e perbene amministratori di Vazzano, che erano venuti presso l’assessorato provinciale per discutere di una importante iniziativa culturale: l’inaugurazione della biblioteca comunale intitolata a Sharo Gambino.
Un evento di grande rilevanza che richiede attenzione e non fugaci strette di mano.
Mi preme precisare e ricordare che in questi giorni sto ricevendo centinaia di persone, studiosi, operatori culturali, amministratori, anche senza previo appuntamento, non solo nell’ufficio e non solo per telefono. Lo stesso Muscaglione, come ricorderà, è stato uno dei primi –se non il primo- ad essere accolto negli uffici di questo assessorato ed è stato sempre accolto cordialmente e con grande disponibilità.
Tutto ciò in attesa di organizzare in maniera armonica l’attività dell’assessorato, che per come la intendo io, deve elaborare progetti d’interesse comune nell’ambito di una programmazione culturale organica e integrata, dentro la quale ognuno può trovare punti di riferimento alle proprie legittime aspettative.
Intendo svolgere questo compito per dare risposte collettive, per progettare, programmare e ascoltare ed essere ascoltato, con trasparenza, con atti pubblici e resoconti puntuali presso l’opinione pubblica dell’attività svolta.
La mia ambizione, come quella di tantissimi cittadini responsabili e sensibili al bene comune, è quella che questo territorio possa ritornare ad essere un centro culturale visibile a livello nazionale e non solo. Ciò richiede uno sforzo della Pubblica amministrazione, degli uomini politici, degli operatori culturali e di tutti i cittadini, che coincide con la capacità di uscire dal proprio particolare badando agli interessi condivisi dall’intera comunità.
Conosco il lato deteriore della nostra realtà che è fatta anche di pettegolezzi, allusioni, piccoli ricatti, richieste trasversali.
Di tutto ciò non intendo occuparmi per come sono fatto, per ragioni culturali, politiche e per rispetto del mandato a cui sono stato chiamato dal presidente Francesco De Nisi.
Premesso tutto ciò desidererei, sia come studioso, sia come assessore provinciale alle Politiche culturali, che gli intellettuali e il mondo della cultura, si ponessero problemi all’altezza delle difficoltà che vive questo territorio e avviassero dibattiti con una pluralità di punti di vista di alto profilo, non scadendo in piccole e sterili polemiche, che rischiano di vanificare gli sforzi per un confronto costruttivo. Discutiamo di grandi questioni e di problemi quotidiani, ma risolviamo le nostre piccole pretese individuali a livello privato senza aspettare sempre la benedizione o il sostegno della Pubblica amministrazione.
Vito Teti
assessore provinciale
alla cultura