Quell’antropologo ancora idealista
di Antonio Facciolo (Segretario comunale a Monterosso e Soriano)
Pubblicato sul Quotidiano del 19 giugno 2008
CARO Vito Teti, ho trovato emozionante il tuo programma culturale: la memoria dei luoghi, l'identità, il fascino ed il mistero dei siti abbandonati; nel tuo programma c'è tutto il tuo idealismo di studioso attento, romantico, appassionato. Sono comunque necessarie alcune considerazioni e raccomandazioni. E' una gran bella cosa, caro Vito, parlare delle risorse storiche e naturali di cui il nostro Sud è ricco, della riscoperta della tradizioni, della valorizzazione delle identità locali, di una mappa delle culture; tutto questo è prova della tua onestà intellettuale.
Attento però alle delusioni che verranno e che saranno pesanti; le delusioni verranno quando ti scontrerai con le pressioni della politica "spicciola"; allora sarai costretto a disperdere in mille rivoli quei pochi fondi che il bilancio provinciale destinerà alla scuola ed alla cultura; ci saranno rigagnoli che si chiameranno "Sagra delle patate, di pipi, di fileja"e tante altre idiozie che le nostre comunità hanno abbondantemente ed in modo annoiato subito nella passata stagione, oppure tutto si perderà in contributi a questo o a quel sindaco, amico personale o amico del politico di turno, contributi strani che serviranno solo ad appesantire le belle notti estive con concerti e "fracassoni"di dubbia utilità sociale e culturale.
Ricordo un fatto allora per me inspiegabile, vissuto nel lontano 1977 quando iniziai il mio lavoro di segretario comunale; arrivò dalla Regione una telefonata con la quale si invitava il sindaco a presentare richiesta di concessione di un contributo di cento milioni di lire per la costruzione della scuola materna; il sindaco obiettò che questa struttura c'era già, e che la comunità aveva piuttosto bisogno di un campo di calcio. La risposta fu: "O la scuola materna, o niente". Ed il povero sindaco si vide costretto ad accettare il contributo per una seconda scuola materna, perché altrimenti i fondi sarebbero stati dirottati altrove.
Questa è la realtà di una politica fatta senza programmazione, che tende a soddisfare gli amici degli amici con opere dispendiose e paurose per la loro inutilità; seguendo questa politica resterà ben poco per le buone idee.
Sappi comunque che, se privilegerai il tuo programma, alla fine ti ritroverai solo perché la tua scelta di libertà non permetterà la soddisfazione dei "programmini" degli altri. Credo comunque che le tue idee saranno vittoriose, soprattutto perché è ora che si porti avanti una politica coraggiosa, una politica di larghe vedute.
Non dimenticare inoltre la cultura seria, valida, sostanziosa, vissuta nella semplice passione della scrittura e della ricerca, che ha visto in Sharo Gambino un valido rappresentante; adoperati perché il suo lavoro non vada disperso nell'oblio, patrocinando e finanziando la pubblicazione in elegante e modesta edizione "l'opera omnia" di questo grande figlio di Calabria.