Dal Quotidiano del 28 febbraio 2008

 

La città si prepara a festeggiare il Santo patrono, da monsignor Fiorillo un invito al dialogo

San Leoluca, festa di condivisione

San Nicola da Crissa protagonista

del settimo Comunitarium

di FRANCO PAGNOTTA

 

PROFUMO di viole, quelle della primavera che è alle porte e quelle di SanLeoluca, che verranno benedette durante la messa delle 7.30 di sabato 1 marzo, festa del Patrono della città. Una ricorrenza che non è mai la stessa, che ogni anno regala ai vibonesi (ma anche ai tanti pellegrini che verranno da ogni paese della provincia) emozioni nuove, intime, preghiere senza parole e senza rumore. Una festa che ogni volta induce a pensare il cammino di ciascuno, a rivedere la storia individuale e collettiva alla luce di un'altra storia, quella di un monaco che dalla siciliana Corleone, dove nacque nell'815, venne a Vibo Valentia per lasciare una forte testimonianza di fede e di santità pura, quella che alla sua morte, avvenuta nell'anno 915 (o due anni dopo), odorava del delicato profumo di viole. Fitto il programma dei festeggiamenti predisposto dal parroco del Duomo, monsignor Giuseppe Fiorillo (per il quale rimandiamo all'articolo a parte), coadiuvato dal vice don Antonio Purita e dal gruppo della Diakonia. Momenti, quelli che la città si prepara a vivere nella giornata di sabato, che hanno nel Comunitarium un'alta testimonianza di partecipazione e condivisione. Protagonista di questa settima edizione dell'iniziativa che dal 2000 ha sostituito il premio della Testimonianza è la comunità di San Nicola da Crissa, sorteggiata nell'ultima domenica di dicembre tra i cinquanta comuni della provincia, escludendo, ovviamente, quelli che hanno già preso parte alle edizioni passate, e cioè Filadelfia (2000), Nardodipace (2001), Maierato (2002), Pizzoni (2003), Monterosso (2005), San Calogero (2007). Da ricordare che il Comunitarium ha registrato nel corso degli anni due interruzioni, la prima nel 2004 per la morte dell'allora parroco del Duomo Don Onofrio Brindisi e la seconda nel 2006, sostituita dal pellegrinaggio del Crocefisso della Basilica di Assisi. Per preparare al meglio la “Giornata della condivisione”, le comunità di San Nicola da Crissa e di Vibo Valentia hanno avuto già dei momenti di incontro che hanno permesso di approfondire la conoscenza reciproca e di confrontarsi sul significato di una festa che dovrà tracciare e lasciare un solco di continuità. Da alcuni giorni sono esposti al Valentianum dei pannelli prodotti da artisti di San Nicola, ispirati a quei valori che devono costituire il binario su cui camminare assieme. E, nell'ottica di quell'apertura verso l'altro, il parroco del Duomoha invitato, nelle sere della novena, diverse comunità della provincia ad animare la funzione religiosa in Duomo (tra queste, San Calogero, Francica, Vazzano, Mantineo). Fede e invito al dialogo, al confronto, alla solidarietà. Questo il messaggio che dalle parole di Monsignor Fiorillo arriva ai fedeli. “La parrocchia - dice infatti il sacerdote - non deve essere un'isola, ma un continente, aprirsi alle altre realtà, cercare il confronto, il dialogo. E' tutto qui il significato del Comunitarium, nel comunicare, nel cercare l'altro, nell'accoglierlo sapendo che da lui possiamo trarre ricchezza interiore e che si cresce solo se si cammina assieme”. Parole, quelle del parroco, che suonano come un monito ad uscire da quell'Io a cui tende la società di oggi, basata sulla concorrenza, sul profitto, sull'apparire a tutti i costi, lasciando ai margini quelli che non stanno al passo, i malati, i poveri, considerati inutili, da emarginare, persone senza volto e senza nome. Una società dove conti solo se hai, se occupi un posto di rilievo, ma nella quale, se sei disoccupato ti lasciano morire nella disperazione. “Davanti a questo scenario - aggiunge don Fiorillo - è necessario non isolarsi, ma uscire, tendere la mano a chi ha bisogno, dare quel che si ha, anche un sorriso, una parola buona. Questo - conclude - è il messaggio che possiamo ricavare dal nostro Protettore, la cui santità è posta come seme fecondo nel cuore della nostra terra, da non disperdere, ma da consegnare ad un popolo che sa essere grato e sa rinnovare il proposito di imitazione”. Un messaggio chiaro, dunque, quello dell'Arciprete del Duomo, nel quale è richiamato lo stile di vita del Protettore di Vibo Valentia, di cui si legge nella pregevole biografia di monsignor Francesco Albanese: “L'attività di Leoluca è paragonabile a quella degli apostoli. Invita i litigiosi a concordia, richiama i magistrati alla temperanza, tuona contro i prepotenti e i birbanti, contro i governanti esosi e spietati. Porta ai bisognosi soccorsi di affetti e di alimenti, istruisce nella fede gli ignoranti, conduce a Dio le anime traviate”. Un esempio di santità quanto mai attuale. Un condividere, nella luce della fede in Cristo, il dolore e la gioia degli uomini. Un fare “comunitarium” attorno agli intramontabili valori della fede, della giustizia, della condivisione, del dialogo. Da questo percorso potranno nascere semi di santità, spesso umili e nascosti. Come le viole, che spuntano discrete tra ciuffi d'erba, agli angoli di sentieri scoscesi.

Il programma della festa

LA giornata festiva di sabato 1 marzo si aprirà con la messa delle 7.30 in Duomo, nel corso della quale saranno benedette le “Viole di San Leoluca”. Dopo la seconda messa delle ore 9, animata dal coro dei ragazzi della parrocchia, ci sarà la solenne Concelebrazione eucaristica delle ore 11, presieduta dal vescovo della Diocesi, Luigi Renzo e alla quale parteciperanno autorità civili e militari. La santa messa sarà animata dal coro “Magnificat”. Al termine del sacro rito, attorno a mezzogiorno, il tradizionale omaggio floreale a San Leoluca, ad opera dei Vigili del fuoco. Il pomeriggio sarà caratterizzato dal Comunitarium. Alle ore 16 ci sarà l'accoglienza, in piazza San Leoluca, della comunità di San Nicola da Crissa da parte della comunità vibonese e delle autorità civili e religiose. Seguirà l'ingresso solenne nel salone del Valentianum per il momento del parlarsi, del raccontarsi le proprie esperienze e del fare festa comunitaria. Alle ore 17.45 appuntamento ancora al teatro Valentianum per l'organizzazione del corteo formato dal clero, dalle autorità e dai rappresentanti delle due comunità. Alle ore 18sarà il momento del varcare la porta del Duomo e quindi della santa messa presieduta dal parroco di San Nicola da Crissa, don Domenico Muscari e animata dal coro di quella parrocchia. Ore 19: l'importante momento dell'impegnarsi delle due comunità con la firma e la dichiarazione di impegno comune, scambio dei doni e premiazione dei vincitori del concorso scolastico del Comunitarium. La giornata terminerà al Valentianum con il momento del gioire insieme, con il taglio della “Torta del Comunitarium”.