Dal Quoidiano del 16 novembre 2009
A Vito Teti il premio “Costantino Nigra”
Sono stati resi pubblici i risultati delle varie sezioni in cui è articolato il Premio “Costantino Nigra”, giunto quest’anno alla sesta edizione e che si conferma come uno fra i più prestigiosi ed importanti premi organizzati in Italia, dedicati alle scienze demo-etno-antropologiche.
Il “Premio Antropologia e Alimentazione” è andato a Vito Teti, “Storia del peperoncino. Un protagonista delle culture mediterranee”, Roma, Donzelli, 2007. Questa sezione del Premio è stata istituita quest’anno per la prima volta e ha voluto premiare specificatamente ricerche e studi che analizzano le culture e le colture del cibo.
“Storia del peperoncino. Un protagonista delle culture mediterranee” è un punto di partenza per ripensare la storia e le culture alimentari mediterranee dall’antichità ai nostri giorni. L’indagine si sposta dalla storia alla letteratura, dall’antropologia alla memoria e diventa una sorta di racconto del cibo. Il peperoncino è una cartina di tornasole per parlare di sacmbi e adattamenti, mescolanze e simoboli, pratiche e rituali. Lontano da ogni retorica identitaria, l’antropologo e scrittore, con un linguaggio puntuale e avvincente, ci consegna una delle più efficaci decostruzioni dell’identità e mostra come l’identità sia qualcosa di mobile, dinamico, controverso, aperto. Contro ogni esclusivismo e contro ogni retorica localistica, l’autore invita a un’identità capace di raccontare storia, contraddizioni, mitologie delle popolazioni.
Il Premio “Costantino Nigra” ex aequo, è andato alle seguenti opere: Gabriella D’Agostino “Forme del tempo. Introduzione a un immaginario popolare”, Palermo, Flaccovio, 2008; Paolo Sibilla, Valentina Porcellana “Alpi in scena. Le minoranze linguistiche e i loro musei in Piemonte e Valle d’Aosta”, Torino, Daniela Piazza, 2009 e Gianfranco Spitilli “Il paese “di mezzo”. Storie di vita e fotografie familiari a Intermesoli, Teramo, Ricerche & Redazioni, 2007. Il Premio “Antropologia e Letteratura” è stato attribuito all’opera complessiva di Ermanno Olmi.
Il “Premio “Roberto Leydi” ex aequo, è andato alle seguenti opere: Maurizio Agamennone, “Varco le soglie e vedo. Canto e devozioni confraternali nel cilento antico”, Roma, Squilibri, 2008; “Il canto popolare ladino nell’inchiesta”Das Volkslied in Österreich” (1904-1915), a cura di Fabio Chiocchetti, Chiara Grillo, Barbara Kostner, Roberto Starec, Paolo Vinati, Silvana Zanolli, Brescia,Grafo edizioni, 3 volumi, 2007.
Il “Premio Speciale della
Giuria” è stato attribuito all’antropologo francese Marc Augé.
Il “Premio di Antropologia Visiva” ex aequo, è andato alle seguenti opere:
Ottavio Cavalcanti, “Crepitio di roghi. Una notte di marzo”, Cidd-Unical,
2007; Michele Mossa, Michele Trentini, “Il canto scaltro”, Nuoro, ISRE, 2009.
La premiazione ufficiale avrà luogo nella mattinata di sabato 21 novembre.