Il restauro della Chiesa dell’Addolorata di Serra San Bruno eretta nel 1721, mirabile esempio di architettura barocca, ha attirato la nostra attenzione perché i lavori sull’altare maggiore sono stati eseguiti da Daniela Del Francia, la stessa restauratrice del nostro Crocifisso degli angeli e dell’altare maggiore della nostra parrocchia.

 

 

Dalla Gazzetta del Sud del 27 febbraio 2009

 

Serra San Bruno Era stata chiusa da oltre un anno per importanti lavori di restauro

La chiesa dell’Addolorata riaperta al culto

di Maurizio Onda

SERRA SAN BRUNO – E’ stata riaperta al pubblico ed inaugurata mercoledì sera la chiesa dell’Addolorata, dopo i lavori di restauro che hanno tenuto questo sacro tempio chiuso per oltre un anno. Per l’occasione il priore Francesco Gallè, ha invitato le autorità locali e gli stessi confratelli della Congregazione, che ha sede nella stessa chiesa. La cerimonia si è aperta con un gran concerto di musica classica, tenuto dall’orchestra sinfonica “Noverato”, composta da un quartetto di violini e un soprano. L’orchestra ha intrattenuto per un paio d’ore gli invitati, riscuotendo grande successo per il suo virtuosismo musicale. Presenti alla cerimonia il sindaco di Serra San Bruno Raffaele Lo Iacono, il consigliere regionale Bruno Censore e altre autorità civili, religiose e politiche locali.

Il priore Gallè, palesemente soddisfatto per i lavori svolti, che hanno riportato il sacro tempio al suo antico splendore, ha rivolto il saluto e il ringraziamento a tutti i presenti, facendo la cronistoria dei lunghi lavori, che hanno portato al rinnovo quasi totale della chiesa, la quale è una tra le più belle esistenti oggi in Calabria. Ricco di opere d’arte, quasi tutti provenienti dalla Certosa di San Bruno, il sacro tempio, mostra il suo nuovo volto e sorprende il pubblico per la pomposità dei suoi arredi e la maestosità dei suoi ornamenti. Inoltre il restauro ha portato alla luce gli antichi colori, quelli originali di un tempo, quando gli artisti locali hanno lavorato con amore e passione alle decorazioni della chiesa.

Da allora moltissime persone hanno messo mano sull’aspetto originale del tempio, trasformando e modificando sia gli stucchi che i colori delle pareti. Il restauro ha riscoperto molte delle cose nascoste che coprivano e tenevano celato l’antico aspetto dell’interno della chiesa. E’ stato portato alla luce quanto è stato possibile di quanto ancora c’era di bello e di antico ed è venuto fuori un aspetto completamente diverso della chiesa. La cosa più importante, però, è senza dubbio il recupero del famoso altare di Cosimo Fanzago il quale soffriva del cancro del marmo. L’altare è stato recuperato con le moderne tecniche d’intervento sul ringiovanimento delle strutture e, oggi, si presenta agli occhi del pubblico con una veste completamente nuova.

 

 

Le foto durante il restauro

le foto dopo il restauro