Angeli e ……..
di Vito Perri
I delinquenti venuti dell’Est, hanno smesso di giocare a bowling con i bambini italiani, massacrandoli con le loro macchine, in ogni angolo del Bel Paese.
Annoiati di giocare sempre a birilli, hanno cambiato giochino.
Ora si stanno specializzando nella violenza carnale, stuprando donne e incaute ragazzine, nelle ore serali.
Da noi ci si diverte alla grande, meglio della Playstation.
Bella terra, l’Italia!
Basta scolarsi un paio di bottiglie e via con lo sballo!
Se poi ti acciuffano, basta premere start, sul joystick e sei di nuovo per strada a scorrazzare impunito.
Il popolo italiano è tollerante sia con le marachelle degli stranieri che con quelle dei nostrani ragazzotti annoiati, che non trovando di meglio da fare, si divertono ad abbrustolire qualche povero barbone mentre dorme su una fredda panchina di una stazione ferroviaria o nel pestare a sangue, insieme all’allegra comitiva, qualche amichetto disabile, rigorosamente ripreso con il iPhone, amorevolmente regalato all’esuberante marmocchio, da mamma e papà.
Il piccolo stronzo, deve pur possedere la tecnologia adatta per mettere in rete il filmato su
You Tube, immortalato mentre infierisce con la crudeltà di un Kapò, sul malcapitato.
Per il resto, in Italia e nella nostra regione, tutto fila liscio.
Nessuno si lamenta più, finalmente un po’ di pace.
Se non fosse per l’opposizione parlamentare, capeggiata dall’On. Di Pietro, a impensierire l’equilibrio stabilito e consolidato dei partiti, ci sarebbe calma piatta.
Un Parlamento all’inglese, con tanto di fair play.
Anche Walter Veltroni lascia la dirigenza del PD, con l’aria che tira, meglio mollare tutto.
Ad impensierirci c’è solo un piccolo gruppetto d’irriducibili manifestanti, che propagano il sospetto anche sulle nostre istituzioni, insinuando chi sa quali complotti ad opera dei cosiddetti poteri forti.
Un gruppo d’incontentabili lamentosi, che non hanno ancora capito bene che parlare liberamente dei poteri forti in Italia, è come coglioneggiare con King Kong, accarezzandolo in contropelo.
E’ assurdo pensare che quei politici, gli stessi che conosciamo bene fin dall’adolescenza, nello stesso modo di Capitan Miki e Black Macigno, siano poi capaci di brutte cose .
Balle!!
Questi, se fanno una rampa di scala gli viene l’affanno, altro che poteri forti.
Al massimo, considerata l’età li si può accusare di essere affetti da prostatite cronica, ma non è mica un reato!
Le stesse malelingue parlano anche di disinformazione e propaganda di regime.
Roba da sessantottini.
Altro che informazione da Repubblica delle Banane, qui in Italia si sa tutto, proprio tutto, grazie alla libera stampa… perfino i pettegolezzi di zia Vincenzina e delle comari di paese.
Il popolo italiano è ben informato.
I giornali e le televisioni pullulano di giornalisti indipendenti, liberi e non asserviti al potere politico.
Attendo con trepidazione la centesima puntata di Porta a Porta dedicata al delitto di Cogne e inoltre mi sono preparato anche sul delitto di Garlasco e su quello di Perugia.
In nessun’altra parte del mondo c’è una informazione così dettagliata.
Mille trasmissioni di gossip per monitorare i Vip nostrani e gli abiti che indossa la First Lady, Michelle Obama, che fa tanto tendenza, per non essere poi accusati di provincialismo, alla pari del famoso “We can” dell’illustre marito, Barack.
Ci hanno anche attrezzati per il televoto, strumento di grande democrazia, per cacciare i concorrenti antipatici o chi ci sta sulle balle, dall’Isola dei Famosi.
Per non parlare poi del calcio e delle trasmissioni d’informazione sportiva dove secondo per secondo, in tempo reale, sappiamo gli spostamenti di David Beckham e gentile signora, nella “Milano da bere”.
E se vi annoiate, cento fanciulle prosperose e intriganti, per scaldarvi il cuore.
Un mare di tette e di culi, sempre pronti a distrarvi se vi vengono i brutti pensieri da recessione economica, imposte da chi di dovere come dicono i maligni, nel mignottaio televisivo, contrariamente da come la penso io, per doti artistiche delle stesse signorine.
E per finire, la ciliegina sulla torta…Sanremo!.
Sanremo è il massimo che si può desiderare al mondo, per un degno karakiri encefalico.
Perché… Sanremo è Sanremo!
Troppa democrazia a volte fa prendere fischi per fiaschi.
Altro che disinformazione e propaganda.
Certamente sono voci perfide diffuse ad arte, da precise fonti giornalistiche faziose, d’ispirazione bolscevica.
Brutta gente, questa.
Si dice che nelle notti di luna piena, abbeverano i cavalli in una fontana nei pressi di Piazza Navona, cibandosi di bambini e non togliendo mai il colbacco.
Una vera rarità, una giacenza del ‘68, bolscevichi incalliti, molto comunisti, che con caparbietà diffondo tendenziosi sospetti sul sano giornalismo e su dei galantuomini in carriera.
E’ risaputo che il potere non tollera intromissioni, perché insistere? E’ maleducazione!
Chi amministra la cosa pubblica sa bene come e cosa fare .
E’ un servizio totalmente rivolto al benessere della gente, una missione, una vocazione spirituale, uno mero sacrificio, una chiamata del Signore a beneficio del popolo (“coglione” come diceva Trilussa).
Non bisogna interferire, creando disagio agli amministratori, facendoli incazzare, distrarli dal perseguire fini nobili e interessi collettivi.
E’ per questo che si circondano di amici fidati, un gruppo ristretto, un piccolo comitato interno per decidere con discrezione, con tatto, con cautela, per non alimentare aspettative ed appetiti insani. Sarà, che poi non è anche vero quel che si dice in giro, che in fondo sono tutti pappa e ciccia, che tutti hanno un prezzo, un’ interesse da tutelare.
Solo il burattinaio conosce bene gli appetiti delle marionette.
Questo, sa come dispensare, elargire risorse, mistificate nell’interesse collettivo.
Pattuisce alleanze e inusuali amicizie d’affari e di quattrini.
I cosiddetti “moralmente onesti”, contribuiscono per interesse di bottega a spalleggiare solidi comitati d’affari, scodinzolando ed attraendo “l’utile idiota”, il quale nel corso degli anni determinerà inesorabilmente il suicidio morale di un’intere comunità.
Un po’ come nella sindrome di Stoccolma, quando la vittima s’innamora del proprio carnefice.
Si tace per mero opportunismo, tappandosi il naso per interesse, sperando che gli altri non siano a conoscenza dei vantaggi che traggono gli onesti agnelli, seduti al tavolo degli innocenti, ma con carte truccate.
Ammesso che mi sia ancora rimasto un neurone in discreta forma, non ho intenzione di sfiancarlo sul malaffare.
La politica dovrebbe essere il dovere civile d'ogni cittadino e non il mestiere degli astuti, quale mezzo sbrigativo per arricchirsi.
Sono così disilluso dalla vita che non pretendo che chi amministra, abbia le virtù morali del Dalai Lama.
Il primo ministro polacco Rakowski, parlando del proprio mestiere diceva:
“Se non si è sorretti da una gran forza morale, in politica perfino un angelo diventa una puttana”.
Soverato, 18 febbraio 2009