da CalabriaOra del 8 aprile 2009
Ecco la Stampa sacra nel tempo
L’iniziativa è della confraternita del
Crocefisso di San Nicola
di Nicola Pirone
SAN NICOLA DA CRISSA- Immagini sacre e santini proveniente da ogni parte d’Europa sono stati al centro di un iniziativa dal titolo “Incontri sannicolesi nel particolare nascosto, la stampa sacra nel tempo”, organizzata dalla confraternita del Santissimo Crocifisso, guidata dal priore Domenico Galati, ed alla quale hanno partecipato lo storico d’arte Gianfrancesco Solferino, i collezionisti Cosmo Bertucci e Bruno Congiustì.
Centinaia le immagini in mostra, molte delle quali provenienti dall’archivio privato di Domenico Tallarico.
Al dibattito tenutosi nella sede della confraternita erano presenti le autorità civili e religiose del paese, l’amministrazione comunale rappresentata dal consigliere Daniela Marchese, la Provincia con Giuseppe Condello e il parroco di San Nicola don Domenico Muscari.
I lavori, sono stati aperti da Bruno Congiustì, il quale ha voluto ricordare come «ogni emigrante e soldati che partivano per il fronte portavano con se dentro il portafoglio, l’immagine del Crocifisso o della Madonna».
Questo come segno di conforto e dedizione. «Le immagini rappresentate possono dare un giusto valore alla tradizione», ha invece sottolineato il parroco don Domenico Muscari. E sulle tradizioni e i valori che assumono le raffigurazioni ha posto l’intervento lo storico d’arte Gianfrancesco Solferino. «C’è molta curiosità, un patrimonio visivo dove a volte trae ispirazione chi si occupa d’arte. Attraverso le immagini - ha aggiunto Solferino - si può risalire alla statua originale, fare una ricerca scientifica.
I santini che abbiamo collezionato, ci fanno sentire più vicini alla Comunità europea, dato che provengono da molti paese dove il culto cristiano è molto diffuso». Poi Solforino ha fatto un excursus storico sui vari modelli di raffigurazione, iniziate nel 1500 e poi protrattasi dopo l’invenzione della stampa da parte di Gutemberg.
In Germania, secondo Solforino le prime stampe di santini, che poi hanno assunto nuove dimensioni e particolarità nel XIX secolo quando sono apparsi i primi colori. «Hanno un significato storico, perché alcune opere, negli anni sono state stravolte da restauri».
Soddisfatto della riuscita della manifestazione il priore Domenico Galati, che ha voluto ringraziare i presenti, dando direttive ben precise sulla continuazione di queste iniziative e soprattutto l’apertura al pubblico della nuova sede.
La mostra rimarrà aperta per tutto il periodo pasquale.