Da Calabria Ora del 9 ottobre 2009

Il Comune erige un monumento per onorare le vittime del 1959

 

San Nicola ricorda la sua tragedia

di Nicola Pirone

SAN NICOLA DA CRISSA – Una festa conclusa in tragedia. Era l’11 ottobre 1959, quando in occasione dei festeggiamenti in onore della Madonna del Rosario, mortaio esplode in mezzo alla folla. Cinque morti e centinaia di feriti, il bilancio di quella notte che scosse per sempre il piccolo centro delle Preserre. Le notizie della notte sannicolese, furono battute da tutti i principali quotidiani nazionali. Dal Corriere della Sera, passando per la Domenica del Corriere e la Gazzetta del Sud. Tutti raccontarono quelle ore tremende, persino il grande Indro Montanelli si occupò della vicenda, invitando la popolazione a “Non rassegnarsi” . Montanelli, puntò l’indice contro la leggerezza con cui sono manipolati i fuochi d’artificio nel Meridione, poiché qualche giorno prima, una simile tragedia si era verificata a Barletta in Puglia.   

La corsa verso gli ospedali vicini, i primi soccorsi, le urla della gente alla ricerca di un proprio caro. Spettatori non colpevoli della tragedia, trovatisi in quel posto per puro caso. Della notte dell’11 ottobre 1959, parla anche nel suo libro Domenico Carnovale, compianto priore della confraternita del Rosario. Da molti anni la commissione addetta aveva scelto quel posto, poiché rispondeva ai requisiti richiesti dalle norme legislative in materia. Chi ancora sopravvive a quella tragica serata, ricorda che il cielo si era fatto sereno, per questo furono sparati in aria i fuochi. Una delle palle di polvere da sparo da oltre 25 chili, per un’accensione difettosa, non scoppiò in area e cadde su un cumulo di ghiaia che si trasformò in tanti proiettili. La gente era assiepata a distanza di sicurezza e forse anche per questo i morti furono di meno. Pasquale Martino, la moglie Antonia La Face, Tommaso Marchese, Stefano Galati e Gregorio Costa, persero la vita quella notte. Altri rimasero mutilati. Il pirotecnico fu indagato per omicidio colposo e si diede alla macchia. I feriti, furono portati nei nosocomi vicini, caricati su camion e sulle poche vetture che circolavano in paese. Tanti riuscirono a salvarsi, per puro caso o per miracolo. Si susseguirono inchieste, interpellanze parlamentari, per fare chiarezza sull’accaduto. Da quel giorno, a San Nicola Da Crissa per non dimenticare le vittime non vengono più fatti esplodere i fuochi artificiali, in occasione dei festeggiamenti in onore della Madonna del Rosario. E per ricordare i cinquant’anni della tragedia, l’amministrazione comunale, guidata dal Sindaco Pasquale Fera, in prossimità del luogo dov’è accaduto l’incidente ha deciso di fare erigere un monumento commemorativo. La cerimonia si svolgerà domenica prossima, alla presenza del vescovo di Mileto- Nicotera-Tropea,  Monsignor Luigi Renzo.

A "Furgulu" è pronta la piattaforma su cui verrà sistemato il monumento