Vito Teti ci ha segnalato questo articolo di Savatore Piermarini, suo grande amico, che è vissuto all'Aquila per tanto tempo ed ha fotografato molto il nostro paese alla fine degli anni Settanta. Ha fotografato anche la comunità sannicolese a Toronto. Ricorderete tutti il libro LE STRADE DI CASA di Vito Teti e Salvatore Piermarini da cui è tratta questa foto.

 

 

Da Calabria Ora del 21 aprile 2009

 

Queste immagini sono state scattate pochi giorni prima che lo sciame assestasse le sue orribili meteore. Sono di Salvatore Piermarini, fotografo che fotografa fotografi. E pure architetti, designer, ingegneri, artisti. Comunque amici*. Fotografano un prima, un poco prima, tranquillo e operoso. E’ un prima, non di repertorio, difficile da rintracciare in televisione e nemmeno sui magazine. Narra di un non ancora avvenuto, di un dilazionabile, di una mostra, di una collezione a venire. Non appena il dopo lo renderà possibile. Auguri amici aquilani. (Massimo Celani)

In Vista

Mostra fotografica con opere di autori nazionali ed internazionali, storicizzati ed emergenti, rappresentativi del panorama artistico. Promosso da: Soprintendenza BSAE per l’Abruzzo in collaborazione con l’Istituto Statale d’Arte “F. Muzi” dell’Aquila. L’Aquila – Museo Nazionale d’Abruzzo - Castello Cinquecentesco Inaugurazione prevista per il 18/04/2009

Paolo Aldi - Nunzio Battaglia - Mario Beltrambini - Gianni Berengo Gardin – Roberto Bossaglia - Carmelo Buongiorno - Raffaele Buonuomo - Maristella Campolunghi - Alessandra Capodacqua - Franco Carlisi - Simonetta Caruso - Giovanni Chiaramonte - Luigi Ciaparrone - Cesare Colombo - Mario Cresci - Pino De Angelis - Giorgio De Finis - Santo Eduardo Di Miceli - Mario Dondero - Luca Donnini - Giampiero Duronio - Luigi Erba - Arianna Forcella - Moreno Gentili - Luigi Ghirri - Stefano Giogli - Roberto Grillo - Marina Malabotti - Massimo Marchini - Sergio Maritato - Vincenzo Marzocchini – Carla Mastropietro - Mauro Mattia - Antonella Monzoni - Ugo Mulas - Toni Nicolini - Salvatore Piermarini - Paolo Porto - Giovanni Presutti - Nicolò Quirico - Cesare Ricci - Marialba Russo - Tano Siracusa - Franco Soldani - Massimo Stefanutti - Vito Teti - Ernesto Treccani - Giovanni Umicini - Marco Vincenzi

Foto, da definire

di Salvatore Piermarini

Ero contento, quel venerdì 20 Marzo di questo 2009, di rivedere e riabbracciare i miei amici aquilani.

Ero arrivato fino a L’Aquila per sbrigare alcune piacevoli pratiche di lavoro che riguardavano la prossima inaugurazione della Collezione di Fotografia Contemporanea presso l’Istituto Statale D’Arte “F. Muzi”, la cui anteprima pubblica sarebbe stata per Aprile in occasione della Settimana Nazionale della Cultura in una sala del Castello Cinquecentesco. Giampiero Duronio e Mauro Mattia mi avevano invitato, nei mesi precedenti, a partecipare con una donazione di mie fotografie, pregandomi di aiutarli a raccogliere il maggior numero di adesioni tra alcuni fotografi italiani. Con Mauro e Giampiero abbiamo trascorso delle ore felici e serene nei loro studi e nelle loro case, spostandoci a piedi da un luogo all’altro tra i monumenti e i vicoli del centro storico. La città era viva e piena di sole, fredda ma serena, attiva e solerte nel suo svolgersi quotidiano, nonostante quello “sciame sismico” che gli abitanti si portavano nella testa già da diversi mesi. Una sequenza di terremoti che avevano costretto le autorità a chiudere le scuole per un paio di giorni, dopo una scossa notturna più violenta del solito.

La giornata è passata veloce ed intensa, tra stampe fotografiche e provini a contatto, negativi e scatole di archiviazione, a visionare le ultime foto arrivate dalle più diverse città italiane, a controllare il montaggio nel laboratorio di Fabio, giovane ed esperto corniciaio, a leggere lettere di accompagnamento, a stilare elenchi di nuovi inviti da spedire soprattutto ai fotografi stranieri. Perché la Collezione, dopo le importanti e generose adesioni italiane, si sarebbe dovuta aprire anche al mondo della Fotografia internazionale. La Collezione era stata fondata, dunque, e l’inaugurazione ufficiale con tanto di convegno di studio era quasi pronta e prevista per il mese di Maggio; mancavano dei dettagli a cui si stava lavorando e tutto sarebbe cominciato.

Invece la notte tra il 5 e il 6 Aprile 2009 è arrivato il grande terremoto con tutta la sua forza, le sue vittime e le sue distruzioni.

Niente mostra, dunque, e niente esposizione permanente.

Tutti i miei amici (fotografi, medici, artigiani, grafici, architetti, ingegneri, professori, artisti, studiosi) sono senza casa, sfollati in una diaspora di sistemazioni provvisorie; hanno recuperato il possibile dei loro strumenti di lavoro, di studio e di vita quotidiana, ma sono precipitati in una difficile opera di ricostruzione identitaria e materiale, soli con il loro coraggio, il loro sconforto, la loro proverbiale tenacia e con il loro inaspettato spaesamento. Quel giorno ho fatto molte fotografie, quasi una sessione di ritratto improvvisata ed allegra, dove ci si fotografava a vicenda come in una trance schedatoria e divertita. Niente di premonitorio perché in fotografia, è noto, tutto si svolge in quel presente che diventa subito passato, anche se prossimo, e riguardandolo tutto “sembra” e tutto è già accaduto. La cosa paradossale di un terremoto è quella di scegliere a caso chi e cosa colpire e chi e cosa risparmiare. La raccolta delle fotografie della Collezione è miracolosamente salva ed in attesa di essere sistemata nello spazio destinatole nel suo Istituto d’Arte. Chissa quando e chissà come, perchè a L’Aquila le urgenze sono ben altre e le attività culturali possono aspettare il loro turno. Per me era importante dare notizia di questa realtà che esiste, ancora nascosta da qualche parte tra le rovine di una città, che deve attendere tempi migliori per venire alla luce, e ricordare a tutti con quanto lavoro, quanto impegno e quanta passione si erano adoperati i miei amici aquilani.