Da Calabria Ora del 24 aprile 2009

Festa della Liberazione

Una ricorrenza da riscoprire

di Nicola Pirone

SAN NICOLA DA CRISSA- dovrebbe essere la festa nazionale per eccellenza, la liberazione dal regime fascista e la fine di uno dei conflitti mondiali più sanguinosi. Dovrebbe, perché il 25 Aprile, nel piccolo centro delle Preserre non è più sentito come un tempo, ricordato soltanto dal calendario, dalla chiusura degli uffici pubblici e dalla corona d’alloro che viene posta ai piedi del monumento ai caduti. Molti giovani, ad esempio, non sanno che sono stati tanti i sannicolesi che si sono immolati per la patria, forse anche perché molte di quelle persone che partirono per il fronte ormai non ci sono più per raccontare l’orrore che furono costretti a subire. Eppure, nel 1962, lo scrittore locale Nicola Alberto Mannacio, decise di pubblicare tutti i nomi dei caduti, dei dispersi e dei mutilati ricordando in modo particolare i sannicolesi: Nicola Malfarà, Domenico Papa, Giuseppe Perri e Giuseppe Marchese, Nicola Alessandro, Stefano Bellissimo, Giuseppe e Nicola Carnovale, Lorenzo Durante, Michele Fera, Giuseppe Forte, Nicola e Giuseppe Galati, Domenico e Giuseppe Galloro, Vito Iori, Nicola Lavecchia, Salvatore Maida, Vitantonio e Nicola Malfarà, Giuseppe Marchese, Nicola, Vito, Francesco, Domenico e Vincenzo Martino e Pasquale Nano. Eroi che molti, purtroppo, non conoscono più sebbene abbiano contribuito a far si che le nuove generazioni potessero vivere in un clima di pace e di piena libertà.

 

 

Nicola Martino, caduto in guerra