Dal Quotidiano del 31 gennaio 2009

 

San Nicola da Crissa. Nella sede della Confraternita del SS. Crocifisso

Teti presenta il libro di Congiustì

e Roccisano: “Fellà, il bosco che parla”

di G.Battista Galati

 

SAN NICOLA DA CRISSA – Dopo Filogaso e Vazzano, il libro scritto da Bruno Congiustì e Michele Roccisano dal titolo “Fellà, il bosco che parla”, sarà presentato anche a San Nicola da Crissa su iniziativa dell'Amministrazione comunale guidata dal sindaco Pasquale Fera. A presentare il libro, oggi alle 17,30 presso la nuova sede della Confraternita del SS. Crocifisso, in via Fiorentino, lo studioso Vito Teti, docente di Etnologia e Letterature Popolari all'Università della Calabria. Parteciperanno, tra gli altri, gli assessori provinciali Nazareno Fiorillo e Francesco Marcianò, il priore della Confraternita Domenico Galati, il sindaco Pasquale Fera e gli autori del libro Congiustì e Roccisano. Coordinerà i lavori il consigliere comunale Daniela Marchese. Il libro che parla di contadini, briganti e vagabondi, arricchito da vecchie foto d'epoca, ha suscitato l’interesse di studiosi e appassionati di storia locale in tutti i paesi del circondario. In particolare a Filogaso e a San Nicola, perché gran parte delle rispettive popolazioni, fino a pochi decenni fa, hanno trovato nel bosco una risorsa preziosa di sostentamento, lo affermano gli autori con ricerche storico-documentali e con le testimonianze dirette di personaggi ancora in vita. A Vazzano, invece, l'opera ha dedicato un intero capitolo sulla storia del brigante Francesco Moscato, meglio noto come “Vizzarro”, il quale, con la sua banda, nel bosco Fellà aveva uno dei suoi tanti rifugi e al quale sono legate storie di crudeltà e di ingiustizie. Un personaggio che ha vissuto in un contesto sociale difficile, storicamente controverso, che secondo il parere di molti andrebbe storicamente rivisitato. Schierato apertamente con il governo borbonico e con gli alleati inglesi, durante la dominazione francese, fu protagonista di numerose battaglie che lo hanno reso famoso per il coraggio, ma anche per la crudeltà con cui affrontava il nemico. Ed è per questo che il sindaco di Vazzano Nino Mirenzi, visto l'ampio spazio dedicato al personaggio, ha voluto presentare l'opera anche nel suo comune, dove il Vizzarro ebbe i natali e dove trascorse gli anni della sua gioventù prima di diventare un temuto e leggendario brigante.

Oltre agli aspetti storici e religiosi gli autori si sono cimentati nella descrizione del paesaggio, della flora e della fauna, spaziando nelle microattività economiche che ruotavano intorno al bosco dando voce a personaggi semplici e alla povera gente. «Ancora oggi - sottolineano gli autori - il bosco si presenta in tutta la sua bellezza, immutata nel tempo, con la maestosa e varia vegetazione di macchia mediterranea caratterizzata da sughereti, lecci, querce che prevalgono nella più ampia flora pregiata, dove vive indisturbata una ricca fauna come il cinghiale, la volpe, il tasso e tante altre specie». Dell'antica presenza umana restano oggi qualche rudere e qualche albero da frutto, lievi tracce di appezzamenti di terreno un tempo coltivati (macchiole) e antichi sentieri dei quali il bosco si è già riappropriato. Anche sul Fellà incombe però il pericolo degli incendi, ogni anno diversi ettari di bosco vengono puntualmente distrutti, spesso per l’azione volontaria della mano criminale dell’uomo. L'opera si conclude con il forte auspicio degli autori, affinché il Fellà venga dichiarato «riserva naturale dello Stato, grazie alle peculiarità che lo rendono un ambiente ecobiologico unico e inconfondibile».