Da Calabria Ora del 19 ottobre 2010

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San Nicola, il professore Vito Teti presenta il suo ultimo saggio

 

Sulle tracce dell’ “eroe” Uluccialì

 di Nicola Pirone

SAN NICOLA DA CRISSA – E’stato presentato nel salone conferenze della biblioteca “Gian Giacomo Martini” il testo del docente Unical Vito Teti “Lo schiavo del manoscritto”, inserito nel libro “La Calabria del viceregno spagnolo” a cura di Alessandra Anselmi. Alla manifestazione, tra gli altri, oltre all’antropologo Vito Teti erano presenti il sindaco di San Nicola Pasquale Fera, il presidente del Sistema bibliotecario vibonese Gilberto Floriani e lo scrittore locale Antonio Galloro. Ad aprire il dibattito è stato il primo cittadino Pasquale Fera, il quale con la sua amministrazione sta investendo tanto in cultura, con l’apertura giornaliera della biblioteca comunale e varie iniziative che coinvolgono per la maggior parte i ragazzi delle scuole. Il sindaco, ha poi ringraziato il professore Teti e Gilberto Floriani per il contributo che stanno dando alla provincia di Vibo e per le nuove ricerche prodotte. Floriani ha approfittato dell’occasione per fare gli auguri al nuovo assessore provinciale, esortandolo a riprendere il discorso cultura, molto carente in Calabria, anche perché il governo centrale ha deciso di effettuare dei tagli non pensando al danno che può creare ai cittadini. Floriani, ha poi sponsorizzato l’iniziativa nazionale “Piovono libri” nel cui contesto è stata inserita anche la presentazione del libro di Teti. Subito dopo è stato il turno del docente Unical, il quale ha prima ringraziato Floriani e Fera per avere deciso di sposare l’iniziativa, poi si è dedicato alla spiegazione del libro, che parla di Giovanni Dionigi Galeno alias Uccialì nella tradizione erudita calabrese, attraverso le notizie di Gian Giacomo Martini fino ad arrivare a Domenico Martire. Chi era l’Uluccialì o Uccialì? Una domanda, questa,  alla quale corrispondono molteplici risposte. C’è chi dice fosse figlio di pescatori reggini e poi rapito dai turchi durante un invasione. in Turchia, invece sostengono l’opposto, un turco, rapito dai cristiani che poi fa ritorno in patria. Uccialì di sicuro fu un grande combattente ottomano, vissuto tra il 1519 e il 1536. le sue imprese rimasero storiche soprattutto in Turchia. Accolto come eroe nonostante la disfatta di Lepanto, Uccialì riuscì a salvare le proprie navi. Teti scopre questo personaggio, inseguendo alcuni testi andati persi di Gian Giacomo Martini.<<Di sicuro – ha sottolineato l’antropologo sannicolese- oltre al Consilorum, Martini aveva scritto altri libri, che purtroppo sono andati persi. Martini, parla di questo grande condottiero e noi siamo riusciti a risalire allo scrittore sannicolese, autore della prima stamperia della Calabria attraverso Domenico Martire, aiutante del vescovo di San Marco Argentano Antonio Papa, nativo di San Nicola. Martire conobbe Martini attraverso monsignor Papa e riprese fedelmente alcuni passi dei testi persi. Martini, cita Uccialì in tre “Consili”, accostandolo alla Calabria, anche allora terra abbandonata, nonostante abbia dato i natali a grandi personaggi. Martini era uomo di chiesa. Persona fidata, dalla quale apprendere notizie>>. 

 

Uluccialì o Uccialì