Indovina chi viene a cena?

 

 

di Vito Perri

A Rosarno c’è stata la guerriglia. 

“I negri” hanno messo a ferro e a fuoco la città.

Coloro che hanno attraversato l’inferno per sbarcare sulle nostre coste,  non si sono fatti intimidire dai “professionisti” delle teste di capretto mozzate,  nel reclamare il loro diritto d’esistere, diversamente dai  tanti vigliacchi, servili e omertosi “bianchi”.

Purtroppo,  anche questo schifo  è sempre meglio che la morte certa nelle loro terre di origine.

Poi,  hanno avuto la peggio.

“Negri di merda”, dovete andare via da qua!!.”

“Vi abbiamo sempre trattato  con “i guanti bianchi” .

Guanti di lattice, per intenderci.

Per non prendere pericolose malattie da questi “sporchi abbronzati”.

In questa Italia bacchettona e razzista, con l’ immagine di “brava gente” esportata in ogni parte del mondo, come il cavallino rampante della Ferrari o   l’aquila di Giorgio Armani, terra di  solidarietà e di  comprensione e  patria dei  cultori “dell'assistenzialismo”, mi vergogno per il silenzio e per l’incapacità di riconoscere la ricchezza e l’onore di essere di fronte a culture, linguaggi e sensibilità diverse.

Esseri umani come noi, costretti a subire per colpa di  emeriti stronzi, nelle  cento “Rosarno” d’Italia,  del nord  e del sud, magari lavorando duramente,  anche 16 ore al giorno, nelle campagne e nei cantieri, senza pause e senza diritti.

Zitti e muti,  nell’indifferenza collettiva ed istituzionale.

Sottomessi a leggi crudeli e rozze di una politica xenofoba, che battezza i propri adepti nelle acque “sacre” del fiume Po (S.p.A.) e che indebolisce  la solidarietà,  il rispetto per la vita e soprattutto la democrazia.

Schiavi a basso costo,  da impallinare o prendere a sassate,  perché si ribellano….perché puzzano… perché non si lavano… perché abitano in città di “cartone”…perché reclamano il diritto d’esistere…. perché danno fastidio alla vista.

Messi ai margini,  da una società “civile” in declino e “senza palle”, intenta ad esorcizzare  le paure del futuro e che si nutre quotidianamente dell’indifferenza e del disprezzo per la vita, che tutto accetta tranne che non si tocchi quel piccolo e misero mondo, riempito nel corso della propria mediocre esistenza con i valori “di plastica”, all’interno  delle mura domestiche e nel fetore delle proprie coscienze.

Adesso la rivolta è finita, abbiamo vinto.

Bianchi.. uno,  “Negri”.. zero!!!

Mi raccomando… Domenica, tutti “i bianchi” a messa…. da bravi cristiani!!!!

 

Soverato, 13 gennaio 2010