Uccialì
di Vito Teti
Carissimi,
Vi invio un mio saggio sulla vicenda di Uccialì narrata a partire da un
manoscritto “smarrito” di Gian Giacomo Martini (erudito nato e vissuto a S.
Nicola di vallelonga – oggi da Crissa – a cavallo tra XVI e XVII secolo. Il
rapporto delle èlites locali con un passato mitico e leggendario, la “doppiezza”
nell’antropologia del calabrese, le immagini contrapposte e speculari tra Europa
cristiana e Turchia musulmana...i “rinnegati” e la fuga come liberazione, la
Calabria altrove, le retoriche identitarie, la nostalgia delle origini, il mito
della patria perduta, il tema delle “rovine”, il rimpianto della “classicità”,
la nostalgia come critica del presente e come costruzione di una nuova identità
(come nel caso degli emigrati) e così via. Tutto questo avevo in mente, non so
se sono riuscito a scriverlo. Spero abbiate tempo per leggere (magari superando
il fastidio delle lunghe, inevitabili, note e delle informazioni “noiose”, ma
necessarie). Su questo soggetto ho scritto anche un lungo “racconto” ... “Lo
schiavo del manoscritto”.
Grazie
Vito