Da Calabria Ora del 25 luglio 2011
I programmi di “Crissa” contro lo spopolamento
di Nicola Pirone
È stato il castello Normanno-Svevo della città capoluogo ad ospitare la presentazione ufficiale dell’associazione “Crissa”, nata da una fitta rete di collaborazione tra studiosi calabresi con a capo il docente Unical Vito Teti. “Crissa” ha il compito di ricercare tutte le informazioni sullo spopolamento e l’abbandono dei luoghi, promovendo delle iniziative a carattere socio-culturale. Costituito più di un anno fa, il sodalizio avrà la sua sede nel comune di San Nicola da Crissa, dove l’amministrazione guidata dal sindaco Pasquale Fera ha messo a disposizione i locali di palazzo Mannacio, dove i lavori di restauro sono stati quasi ultimati. Ad aprire la conferenza stampa è stata Maria Teresa Iannelli, sovrintendente ai Beni archeologici della Calabria, nonché direttrice del museo “Vito Capialbi” la quale ha voluto rimarcare come l’ente ha voluto contribuire attivamente alle attività della nuova realtà culturale:<<Siamo contenti – ha affermato- che la presentazione sia avvenuta all’interno dei locali da noi gestiti, perché facciamo parte integrante di questo ambizioso progetto. Vibo è una città che non è mai stata abbandonata, ma ci sono dei paesi dell’entroterra che hanno subito una forte emigrazione. Mi auguro che la metà delle idee messe nero su bianco siano portati a buon fine, questo significherebbe un bel risultato>>. Dal canto suo, il presidente Vito Teti ha spiegato come si è arrivati alla costituzione di “Crissa” ed il perché è stato scelto proprio San Nicola come sede di studi:<<Crissa era un’antica città, ma nel tempo ha subito un forte spopolamento e quindi uno stato d’abbandono. Noi ci siamo già attivati costituendo un direttivo del quale fanno parte tanti studiosi. Attraverso le idee di ciascuno daremo voce a questi centri abbandonati, in Calabria come nel resto della nazione. Del resto, lo spopolamento è una questione che interessa tutta l’Italia e noi lo affronteremo non perché siamo dei nostalgici, ma per ricerca e studio. Dobbiamo dare un giusto riconoscimento e valorizzare anche i piccoli centri dell’entroterra e della montagna. Come primo passo, oltre a costituire il gruppo di lavoro abbiamo intrapreso dei rapporti con enti e associazioni che si trovano sul territorio. Inoltre, abbiamo avviato una rete di rapporti con altre realtà nazionali e prossimamente organizzeremo un festival in un paese abbandonato, nonché varie altre manifestazioni>>. Per un progetto ambizioso incentrato su tematiche sociali e ambientali serve anche il contributo della politica; con sommo rammarico, però, Teti ha voluto sottolineare quanta distanza ci sia con chi amministra:<<Purtroppo – ha sostenuto- c’è chi non recepisce bene il messaggio che mandiamo, su un tema sempre attuale. Un esempio è stato il non prendere in considerazione il progetto della dottoressa Emanuela Guidoboni, la quale, durante l’era dell’ex giunta regionale, aveva proposto una serie di studi sui fenomeni sismici. Questo avrebbe favorito un programma di prevenzione in tema di terremoti e quant’altro riguardi la terra calabrese>>. Ed è stata proprio la Guidoboni, poi, a rilevare quanto le scosse telluriche abbiano influito sugli spostamenti, portando le popolazioni a lasciare l’entroterra. Soddisfatto della nascente associazione il Sindaco di San Nicola, e assessore provinciale Pasquale Fera, il quale si è detto entusiasta dell’iniziativa promossa dagli studiosi e della scelta della sede, ricaduta appunto su San Nicola.