Da Calabria Ora del 26 febbraio 2011
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San Nicola, a breve il restauro dell’opera del 1500
Un crocifisso da preservare
di Nicola Pirone
SAN NICOLA DA CRISSA – Dopo il restauro della statua settecentesca del Crocifisso degli Angeli, un’altra opera d’arte appartenente alla confraternita del Santissimo Crocifisso di San Nicola Da Crissa sarà rimessa a nuovo. Si tratta di un simulacro raffigurante il Cristo sulla croce, risalente al 1500 ed esposto nel museo del sodalizio. La scultura lignea, la più antica presente all’interno del piccolo centro delle Preserre, necessita un restailyng per conservare tutto il suo splendore e per questo, dopo l’approvazione unanime del consiglio direttivo guidato da Domenico Macrì, è toccato all’assemblea generale esprimere il proprio parere. Questo è stato favorevole, per cui sono stati presi dei contatti con vari restauratori. La storia di questo crocifisso è affascinante e complessa, densa di diversi episodi che hanno fatto pensare ad un miracolo. <<Era una sera del mese di giugno del 1939 e il popolo di San Nicola fu testimone di un avvenimento eclatante e sconvolgente>>. Con queste parole iniziò il racconto l’avvocato Tommaso Mannacio nel libro dedicato al sodalizio, perché proprio quel giorno, per l’esattezza il 29 giugno 1939, il Cristo cominciò a sudare. Era da poco finita l’adorazione ed il simulacro venne riposto nella sacrestia. I fedeli devoti costantemente si recavano in orari diversi per pregare d’innanzi l’immagine. Una signora del luogo, Vittoria Marchese per un anno intero aveva notato le manifestazioni ma non fu mai creduta. Proprio nella serata del 29 giugno, l’allora vice parroco don Domenico Sanzo ebbe modo di constatare di persona che, quanto detto dalla Marchese corrispondeva a vero, perché durante il rito della congrega si accorse che <<dalla Sacra Immagine a ridosso del costato partiva un rigagnolo lucente che finiva in una goccia tumida come una grossa lacrima. Anche la barba era umida così come le piaghe e la manifestazione si protrasse per l’intero rito>>. Di quel fatto parlarono molti giornali dell’epoca ed il crocifisso, successivamente fu riposto in un’ apposita nicchia non più in chiesa, ma nella vecchia sede della confraternita. Un posto dove è rimasto per anni dimenticato, fino a quando nel 2008 la restauratrice Daniela Del Francia, chiamata per riportare agli antichi splendori la statua del Crocifisso degli Angeli e l’altare maggiore della chiesa parrocchiale, volle dare uno sguardo più approfondito a quel “legno”, che tutti consideravano opera di un boscaiolo. Trovo così cinque strati diversi, fasciate con tela per la conservazione. Quel simulacro era di antica manifattura messinese ed infine datato, XVI secolo. Ne fu informata anche la soprintendenza ai Beni culturali, la quale inviò un’equipe guidata da Fabio De Chirico per esaminarlo. Adesso si attende solo l’inizio dei lavori, ma con molta probabilità i sannicolesi potrebbero riammirare l’opera entro la fine dell’anno.
Il ricordino di Vittoria Marchese gentilmente offertoci dal nipote Vito Marchese
Il Crocifisso del 500