Da Calabria Ora del 31 gennaio 2011

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San Nicola, il genocidio del popolo ebraico spiegato dagli alunni

 

Un dramma sul cui riflettere

 foto e art. di Nicola Pirone

SAN NICOLA DA CRISSA – Una giornata per non dimenticare i milioni di morti a causa della politica nazista e il genocidio del popolo ebraico si è svolta ieri nella cittadella scolastica “Domenico Carnovale”. La manifestazione, organizzata dalla referente della scuola media di San Nicola Caterina Valente, amministrazione comunale e cooperativa Stella del Sud attraverso il progetto “Legalmente” ha visto la partecipazione del docente Unical Vito Teti e Giovanni Furlano, ex prigioniero nei campi di concentramento tedeschi. Presenti anche il vice sindaco di San Nicola Domenico Garisto, il primo cittadino di Monterosso Ercole Massara e quello di Simbario Francesco Andreacchi, il comandante della locale stazione Carabinieri, maresciallo Massimiliano Cervo, l’ispettrice della Croce rossa Concetta Ceravolo ed il consigliere provinciale Giuseppe Condello. Nei locali che ospitano la palestra, è stata allestita una mostra fotografica e di documenti inediti che raccontano uno dei momenti più bui dell’umanità ad aprire i lavori è stata la docente Caterina Valente, che dopo i saluti di rito ha presentato la quarta edizione della Giornata della memoria. Gran partecipazione anche di genitori e studenti, alcuni, provenienti dalle scuole di Monterosso Calabro e Capistrano, accompagnati dai rispettivi insegnanti. Durante la manifestazione, gli alunni della scuola di San Nicola hanno intonato il brano Auschwitz di Francesco Guccini e le note dell’Inno d’Italia e quello alla Gioia. Poi è stato il professor Vito Teti a prendere la parola:<<Ringrazio per l’invito rivoltomi – ha esordito-vengo con piacere a queste manifestazioni. La scelta di eseguire i vari inni insieme al canto di Guccini la ritengo geniale, perché unisce il patriottismo ad un momento storico da non dimenticare. Oggi più che mai, visto che ricorrono i 150 anni dell’Unità d’Italia e la Calabria ha partecipato in prima persona a questo processo, non dimenticando che San Nicola ha dato i natali a due grandi patrioti come Antonio Garcea ed il fratello Graziano. Tutto, è un momento di riflessione, perché come la storia insegna, si possono ancora verificare. Bambini che in una bella giornata di un tratto si sono ritrovati prigionieri, episodi di violenza. Oggi dobbiamo interrogarci su quanto accaduto. Il ruolo della scuola è importante perché dobbiamo cercare la verità nel passato per rendere gli studi più interessanti>>. Dopo Vito Teti è stato il turno di Giovanni Furlano, il quale ha raccontato la sua avventura nei campi di concentramento e risposto alle domande poste dagli alunni. <<Sono stati mesi molto duri, a contatto con la morte. Ogni giorno non sapevamo se era giunta la nostra ora. Non dimenticherò mai quello che accadde in quei luoghi e mi auguro che sia d’insegnamento per le generazioni future>>. La riuscita della manifestazione conferma che anche nelle scuole di provincia ci sia un’istruzione eccellente, merito soprattutto degli insegnanti che ogni giorno si prodigano affinché i ragazzi acquisiscano i fondamenti sui quali si basa la scuola.