Un ricordo di
Wanda Greco
Da dipendente comunale ho il dovere, anche a nome di tutti
gli altri, di rivolgere un ultimo, breve, affettuoso pensiero a Carmelo, non per
esaltarne le lodi o le virtù, ma per ricordarlo nella sua dimensione umana,
nella debolezza e fragilità di uomo comune.
Il suo procedere
incerto e insicuro nei meandri della vita, il suo stupore di fronte alle cose
grandi e importanti, la sua ricerca continua dell’ “altro”, in tutti i tempi e i
luoghi, anche in quelli sconvenienti e meno adatti, non condivisi dall’opinione
comune, hanno dato di lui un’immagine spesso contraddittoria.
Ma chi lo conosceva
bene sapeva che non era così, non è mai stato così.
Sincero, genuino,
spontaneo, nascondeva la sua timidezza dietro poche parole scarne, ma dense di
significato che con immediatezza traducevano un concetto, un’immagine delle cose
e del mondo e delle contraddizioni delle cose e del mondo.
Carmelo, di te
ricorderemo il garbo dietro le apparenze, la gentilezza, la generosità,
l’estrema sensibilità dell’animo, l’affetto silenzioso che sapevi trasmettere
anche nei contrasti e nelle opposte sponde del vivere quotidiano.
Di te, in questo
momento, nel ricordarti, resta un grande vuoto.
So, sappiamo, di aver perso un amico!