11 luglio 2005 -
IL G R E S T IN SAN NICOLA DA CRISSA
E LA SUA GRANDE FUNZIONE SOCIALE
Di Angela Galloro
Il termine GREST è un acronimo, cioè un nome che è formato dalle lettere iniziali di altre parole, che, in una sua più chiara esplicazione, significa “Giochi (di) Ragazzi (in) Estate”.
Esso indica un particolare modello di vita giovanile,
cui devono ispirarsi tutti quei ragazzi di età compresa tra i sei ed i tredici
anni, che intendono vivere, in comunità, una vita cristiana, nel pieno rispetto
dei più sani principi morali come l’amore per il prossimo e lo spirito di
tolleranza verso il fratello “diverso”, lontana da quella spirale di odio e
di violenza che quotidianamente insanguinano la nostra società.
La Chiesa Cattolica, che si è sempre mostrata assai attenta alla crescita valoriale delle nuove generazioni, perché fermamente convita che da esse dipende il futuro dell’umanità tutta, si è fatta carico di assolvere quest’altro gravoso compito, preoccupandosi di organizzare, curare e gestire, su scala nazionale e per un breve periodo di tempo, questi “raduni di ragazzi”.
Alla luce di tutto questo, non è esagerato, dunque, definire queste riunioni comunitarie dei veri e propri “incontri ecclesiali”.
Al prete del luogo in cui si svolgono, cui è affidato il compito di prepararli e governarli, ed ai suoi più stretti collaboratori (“animatori”), spetta, nel corso delle due settimane che costituiscono la durata di questo “corso di formazione umana”, il non facile compito di accogliere i ragazzi e di accostarsi ad essi, per capirne i sentimenti che li animano ed i problemi che li agitano ed intervenire, con le dovute maniere, sia per correggere ogni atteggiamento distorto o ritenuto poco conveniente al vivere civile e sia per impedire che ogni piccolo quesito o dubbio, se lasciato irrisolto, possa diventare nel tempo un grave e preoccupante problema.
Il sacerdote, dopo tutto, è un pastore di anime e,
come tale, conoscendo assai bene gli aspetti comportamentali dei ragazzi
appartenenti alla sua Parrocchia, sa bene dove e come interporsi, per correggere
in essi ogni loro forma di condotta poco esemplare, perché fuori da ogni regola
etica.
Si tratta, in buona sostanza, di preparare questi nostri fanciulli a saper affrontare, un giorno non lontano, il duro e faticoso cammino della vita, che li attenderà con tutte le sue enormi difficoltà.
Infatti, quei giovani che crescono senza alcun valido supporto morale e spirituale, una volta divenuti adulti, posti di fronte agli innumerevoli ostacoli cui ogni giorno li sottoporrà la vita, se non saranno sorretti nel loro animo da solidi principi cristiani e da forti doti di equilibrio e buon senso, rischieranno di smarrirsi nella “selva oscura” dell’esistenza umana e potrebbero così diventare facile preda dei molti pericoli che insidiano la società, costituiti dall’alcool, droga, criminalità organizzata, per arrivare, infine, all’irreparabile, ovvero all’annullamento di se stessi mediante il suicidio.
Chiarite le fondamentali finalità educative del GREST, passiamo ora a delucidare le fasi salienti, che si svolgono, all’interno di questa vita comunitaria, in una giornata tipo.
Cominciamo col dire che il GREST richiede che i suoi aderenti profondino il massimo del loro impegno ed applicazione nell’esecuzione di un’intensa attività giornaliera, che inizia di buon mattino (ore 9,00) e si conclude al tramonto (ore 18,00).
Nel corso della giornata, i ragazzi alternano l’occupazione culturale (compilazione del diario personale, apprendimento delle parti teatrali da recitare o di canzoni, ecc.) a quella ludica (svolgimento di tornei di calcetto, palla a volo ed altri giochi) ed a quella creativa (esecuzione di lavoretti manuali).
Non va dimenticato, infatti, secondo i principi che
regolano l’insegnamento della pedagogia moderna, che il gioco, considerato
comunemente un’attività di puro divertimento, rappresenta, invece, per i
ragazzi un vero e proprio lavoro, un esercizio mentale che li tiene seriamente
impegnati nello svolgimento di operazioni in cui hanno la possibilità di
esternare ogni loro capacità creativa ed ideativa.
Il pranzo, poi, costituisce un momento essenziale di grande solennità dell’intera faticosa giornata, perché rappresenta un’opportunità propizia per rendere grazie al Signore di tutto ciò che ogni giorno Egli ci dona e per pregarLo, nel contempo, affinché voglia assistere anche i nostri poveri fratelli affamati del Terzo e Quarto Mondo.
Molto probabilmente, la Chiesa, nell’ideare questi raduni comunitari di ragazzi, si è ispirata all’azione pastorale di San Giovanni Bosco, grande amico dei giovani, alla redenzione dei quali ha dedicato l’intera sua esistenza.
La chiusura della giornata è segnata dalla recitazione di una breve e fervida preghiera di ringraziamento a Dio, cui solitamente partecipano anche i genitori dei ragazzi, giunti per prelevarli.
Come già anticipato sopra, la durata del GREST è di due settimane e la frequenza in ognuna di esse è limitata ai primi cinque giorni, cioè dal lunedì al venerdì.
In ciascuna settimana è possibile effettuare una “uscita”, consistente nel trascorrere un’intera giornata o al mare o in montagna, in mezzo alle bellezze di un’incontaminata natura, qual è quella offertaci dagli splendidi boschi delle nostre Serre.
Quest’anno, ad esempio, abbiamo passato una piacevolissima giornata sul lido di Bivona, ospiti della comunità parrocchiale locale, cui precedentemente avevamo offerto un gradito soggiorno in una nostra amena località boschiva, detta “Camunni”.
Anche le ore trascorse a diretto contatto con madre Natura sono un modo come accostarsi a Dio, essendo quella la sua più bella creatura.
Ne era profondamente convinto San Francesco d’Assisi, che, nel suo “Cantico delle creature” o “di frate Sole”, non finisce mai di lodare il Signore per averla generata a vantaggio dell’uomo, che, purtroppo, oggi, dimentico di questa generosa elargizione divina, non fa altro che distruggerla, inquinandola e deturpandola ogni giorno di più.
Il GREST, nel suo primo anno di vita sannicolese, corrispondente al periodo compreso tra la fine di giugno e gli inizi di luglio 2004, è stato caratterizzato dalla preparazione di un testo letterario, “Il Gobbo di Notre Dame”, cui è seguita la rappresentazione teatrale dello stesso lavoro, realizzata prima dai soli animatori e successivamente da tutti i ragazzi partecipanti ad esso.
Quest’anno è stato allestito un altro progetto letterario-teatrale, avente per titolo “La Porta Misteriosa”, molto interessante per il suo grande contenuto educativo e morale.
Il preciso intento di don Domenico Muscari, che ha
scelto lo studio e l’esecuzione teatrale dell’opera, è stato quello di
voler inculcare nell’animo dei giovanissimi partecipanti il vero significato
del sentimento dell’amicizia ed il valore del vivere in concordia ed in
fratellanza con i propri simili, quali mezzi indispensabili per poter vincere le
molte “paure” del mondo.
Anche quest’anno, come del resto lo scorso, eseguita la rappresentazione teatrale da parte dei ragazzi, si è consumata una lauta cena, composta da prelibate vivande, che sono state generosamente offerte da ciascuna famiglia dei partecipanti.
Concludiamo queste brevi note sul GREST sannicolese, ricordando che esso, benché le sue origini storiche risalgano a diversi anni addietro, per la nostra società ha costituito una rilevante novità, in quanto la sua introduzione nel nostro paese è strettamente legata all’arrivo del novello parroco, don Domenico Muscari, avvenuto appena due anni fa (ottobre 2003).
Ci auguriamo, pertanto, che lo svolgimento del GREST possa continuare sempre più intensamente e con una maggiore partecipazione di ragazzi negli anni a venire, certi che la comunità sannicolese voglia trarre da esso grande giovamento morale e spirituale.
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Il servizio fotografico è stato realizzato da Filippo Forte.