19/11/05 - Dal Quotidiano

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San Nicola da Crissa. Archeologia ed antropologia: un sodalizio vincente

 

INAUGURATA LA BIBLIOTECA COMUNALE INTITOLATA A GIAN GIACOMO MARTINI

 

San Nicola da Crissa. L’entusiasmante sodalizio tra antropologia ed archeologia è stato il tema dominante dell’incontro-convegno tenutosi nei giorni scorsi presso la nuova biblioteca comunale “Gian Giacomo Martini” in località Cutura.

L’importante evento, che s’inserisce all’interno della manifestazione regionale “Settimana delle Biblioteche della Calabria”, è servito anche per presentare alla comunità sannicolese, la nuova ultimata biblioteca comunale, frutto del lavoro e dell’impegno profuso dall’Amministrazione Comunale nella realizzazione del programma amministrativo.

L’incontro culturale ha avuto inizio con una visita guidata agli scavi archeologici condotti dal Professor Cuteri e dalla Dottoressa Iannelli nella zona Cutura-Monacella, la zona probabilmente più antica del paese.

In questo scorcio di centro abitato gli studiosi stanno procedendo ad accurate ricerche scientifiche per riuscire a datare gli insediamenti costruttivi,t rovare un’identità certa del passato da conoscere, trasmettere e tramandare.

Il successivo partecipato convegno nel quale è stata presentata la copia anastatica del testo “Consiliorum,s ive responsorum iuris”, primo libro a stampa pubblicato in provincia di Catanzaro e Vibo Valentia nel 1635, scritto dall’abate Martini e conseguente proposta della pubblicazione della relativa traduzione in lingua italiana con apparato critico e filologico, in fase d’ultimazione, ha visto illustri relatori:

 

Ø     Archeologo Francesco Cuteri (Docente Università Mediterranea Reggio Cal.)

Ø     Dottoressa Silvana Iannelli (Direttore Museo Archeologico Vito Capialbi-VV)

Ø     Professore Giacinto Namia (Saggista e scrittore)

Ø     Professore Vito Teti (Antropologo Unical)

Ø     Dott.Gilberto Floriani (Direttore Sistema Bibliotecario Vibonese)

 

Pasquale Fera, sindaco di San Nicola da Crissa e Daniela Marchese, assessore alla Cultura, hanno fatto gli onori di casa, porgendo il saluto di benvenuto agli intervenuti.

Nel suo intervento il primo cittadino ha voluto rilevare l’importanza di questa  giornata d’incontro per la comunità sannicolese.

“La nuova biblioteca -ha, poi, affermato- è come un bambino al primo giorno di vita; petta a noi lavorare per custodire e tutelare il nostro passato, per poter così  avere un futuro migliore, tramite la cultura.”

Daniela Marchese, ha spiegato come intende occuparsi della relativa gestione. “La biblioteca deve svolgere una funzione di conservazione ed innovazione: conservazione e trasmissione di un sapere e di una tradizione, ma insieme discussione e progettazione del cambiamento, della società nuova che vogliamo.

La biblioteca deve saperci parlare di antichi scrittori, di antiche popolazioni, ma allo stesso tempo  deve consentirci di consultare gli schedari delle biblioteche europee e magari anche di visionare Dvd e cd-rom; passato e futuro quindi.

Deve essere un posto vivo, di incontro, un pensatoio, ma allo stesso tempo un  luogo allegro con proiezioni anche per i bambini, affinché possano avere un  punto di riferimento per crescere in un ambiente sano ed elevato culturalmente”.

Vito Teti nel suo articolato intervento ha, invece, invitato tutti a salvaguardare le nostre povere ricchezze che possono diventare grandi ricchezze. 

La biblioteca deve essere un punto di ritrovo vivo dove fare cinema e teatro, raccogliere pietre e testimonianze: il tutto deve essere aperto alle diverse competenze.

La cultura deve aprire, non deve chiudere, includere, non escludere perché la diversità arricchisce.

Come diceva Sciascia, bisogna legare le pietre alle parole: due mondi così uguali e così diversi.

Il Dott. Cuteri e la Iannelli hanno, invece, voluto sottolineare come l’archeologia non sia solo studio delle pietre, valorizzazione della storia e dei luoghi, ma anche un punto di incontro e di scambio,un’interconnessione fisica e culturale.

Hanno rimarcato, altresì, come il sodalizio archeologia-antropologia ha dato notevoli risultati, almeno in termini progettuali da approfondire ed ultimare, ma che sicuramente fanno ben sperare.

A concludere la serata è stato il noto saggista e scrittore Giacinto Namia che dopo aver ricordato le sue origini sannicolesi ha presentato il libro di Gian Giacomo Martini.

Namia ha sottolineato come il testo dell’abate sannicolese è sì di carattere giuridico, ma in realtà fortemente autobiografico.

Descrive uno spessore di storia con un allargamento di tipo orizzontale, perché partendo da San Nicola abbraccia diversi paesi vicini, parla del “senso dei luoghi”.

Sotto un astruso apparato di note giuridiche vi è la vita che pulsa.