Progetto "Prevenzione donna"

dal Quotidiano del 7 aprile 2006

Sabato 1 aprile alle ore 17,30 si è svolto nella nostra Chiesa la presentazione del progetto "Prevenzione donna".

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San Nicola. Questo il tema del convegno organizzato da amministrazione comunale e As
Progetto "Prevenzione donna"
Campagna di profilassi del carcinoma mammario e il tumore all'utero


SAN NICOLA DA CRISSA ­ Far conoscere il progetto "Prevenzione donna" ai cittadini sannicolesi. E' stato questo lo scopo del convegno organizzato dall'amministrazione comunale e dall'Azienda Sanitaria n. 8 di Vibo Valentia che nell'ambito della programmazione regionale per la prevenzione dei tumori femminili, ha intrapreso la campagna di prevenzione del carcinoma mammario e dei tumori dell'utero.
I lavori sono stati introdotti dall'assessore ai Servizi Sociali, Daniela Marchese, che ha sottolineato l'importanza della prevenzione come arma fondamentale per proteggere la salute delle donne e ha messo in evidenza come le istituzioni e in generale ogni formazione sociale, dovrebbe compartecipare attivamente per diffondere questo messaggio.
Francesco Martino, ideatore delle "Giornate Mediche" che si svolgono in estate sempre in questo comune, ha evidenziato come il carcinoma alla mammella costituisca oggi il 28 per cento di tutti i tumori diagnosticati nella popolazione femminile, anche se l'incidenza della mortalità è in lieve diminuzione, grazie alla prevenzione. La seconda patologia che colpisce le donne nei paesi industrializzati - evidenzia Martino - è il carcinoma al collo dell'utero, e l'Italia si colloca al 5° posto nella graduatoria dei paesi maggiormente colpiti. Dati dunque, che fanno impressione, se si considera che le persone che si sottopongono alle attività di screening nel Mezzogiorno sono molto poche, e la Calabria, in particolare è ultima per numero di Pap test effettuati.
Il pediatra ha messo inoltre in evidenza come le recenti scoperte scientifiche abbiamo dimostrato come alcune malattie dell'età adulta quali diabete, ipertensione, siano correlate alle carenze nutrizionali del feto. «L'alimentazione del bambino attraverso la madre - sottolinea il Martino - è il più importante fattore protettivo. E' necessario quindi, che le donne in gravidanza, ma in generale ognuno di noi, privilegi un'alimentazione sana ed equilibrata, associando ad una corretta alimentazione, una costante attività fisica».
La dottoressa Concetta Amodei, responsabile organizzativo del progetto presso l'azienda sanitaria provinciale, ha illustrato innanzitutto le regole di prevenzione, distinguendole tra primarie, ossia un sano stile di vita, secondarie, ossia sottoponendosi alle attività di screening, terziarie, come la cura delle malattie. Successivamente ha esposto in dettaglio i vari tipi di tumori che interessano l'utero, distinguendoli tra quelli del corpo uterino e quelli del collo uterino, indicandone le modalità di sviluppo e i metodi di prevenzione, illustrando nel dettaglio tutti gli esami da eseguire caso per caso.
Infine, sono state fornite tutte le indicazioni sulle modalità attuative del progetto dalla dottoressa Rosella Romano che ha spiegato che la campagna di prevenzione si svolge presso gli stabilimenti ospedalieri di Vibo e Soriano ed è indirizzata a tutte le donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni, che non hanno mai eseguito o eseguito saltuariamente la mammografia negli ultimi anni. Ogni due anni le donne verranno invitate ad effettuare questi esami insieme al pap test che invece verrà ripetuto ogni tre anni. Per partecipare bisogna attendere la lettera di invito che arriverà a tutte le donne residenti nei comuni della provincia, e una volta ricevuta, presentarsi all'appuntamento nel giorno e l'ora indicati. Per qualsiasi altra informazione si può chiamare il numero verde 800-551078 dal lunedì al venerdì, dalle ore 10 alle 12.
Il grande merito della dottoressa Amodei, e di quanti sono intervenuti nel dibattito, è stato quello di aver esposto argomenti così delicati in modo chiaro e lineare, con l'obiettivo di non creare paura ma di cercare di incentivare la prevenzione e la maggiore tutela e rispetto della propria vita di donna perché conoscere la malattia è il primo passo per prevenirla e curarla.

Maria Florio