10 luglio 2006
La conta dei danni
(dal Quotidiano del 10 luglio 2006)
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San Nicola da Crissa. Attenuata
l'emergenza è iniziata la conta dei notevoli danni
Molte le ferite
dovute al nubifragio
Grave la
situazione del costone di via Roma, a ridosso delle case
SAN NICOLA DA CRISSA - Il peggio è passato,ma ancora la paura è tanta e la
disperazione ancora più grande. Forse la situazione non è paragonabile a quella
di Bivona,Vibo Marina,Longobardi, cui va il pensiero dei sannicolesi,ma la
situazione è abbastanza grave. Dopo quattro giorni di lavoro di tutte le ditte
locali,precettate con uomini e mezzi dal sindaco Pasquale Fera e dal Comandante
della stazione dei Carabinieri, Giovanni Minasi,che hanno presenziato e
coordinato tutti gli interventi,la situazione si avvia verso una lenta
normalità. I mezzi stanno eliminando le ultime frane rimaste per consentire una
regolare viabilità e togliere dall'isolamento i numerosi nuclei familiari che
abitano nelle zone sparse del Paese. La situazione è, in ogni modo, difficile
sia nel centro abitato, quanto nelle zone agricole. Vi è pericolo, per il
rischio di cedimento di un costone sulla via Roma, per alcune abitazioni. Il
sindaco,Pasquale Fera ha dovuto,a tal proposito, intimare sei ordinanze di
sgombero di altrettanti fabbricati. Cinque famiglie sono state sgomberate a
causa della rottura della fogna principale, che defluisce ormai a cielo aperto,a
ridosso di alcuni fabbricati, ed hanno trovato alloggio di fortuna presso i
propri familiari. Va rilevata la particolarità della situazione, giacché la
frana è in prossimità della strada statale SS110, transitata costantemente da
mezzi pesanti ed importante arteria di collegamento tra Serra ed il capoluogo di
provincia. Nel centro abitato sono saltate quasi tutte le fogne. Vi è ovunque un
odore nauseabondo con grave rischio per l'incolumità pubblica.
E per fortuna che il paese posto su una collina garantisce un regolare deflusso
delle acque a valle,diversamente,per la mole d'acqua che si è riversata sul
territorio comunale per oltre cinque ore,sarebbe stata un'ecatombe.
Importantissimo il contributo dato dagli operai del Comune alle dipendenze del
tecnico Greco, dell'Azienda Forestale Regionale ed in particolare del Consorzio
di Bonifica del Poro,coordinati dagli organismi provinciali e sul territorio
dall'attivo collaboratore Michele Cichello che hanno, anche con mezzi di lavoro
propri(scavatori, motoseghe, pale meccaniche, ecc.), arginato il pericolo e
limitato i danni. Il vero dramma ha riguardato il pensionato settantaseienne
Vito Martino, che sentitosi male mentre cercava di limitare i danni causati
dalla furia dell'acqua, al piccolo fondo di sua proprietà alla località Critaro,che
curava con amorevole dedizione. Soccorso da un passante e trasportato
all'Ospedale di Vibo è deceduto per probabile ictus celebrale. Adesso, passata
la prima fase di emergenza, inizia la conta dei danni enormi, inimmaginabili.
Una prima sommaria relazione dell'Ufficio Tecnico, già trasmessa agli organi
superiori preposti, quantifica la spesa in una somma che solo per San Nicola è
superiore a quanto stanziato per la prima emergenza dal Governo Prodi:si parla
di cinque milioni di euro. Sono state, infatti, danneggiate, come già detto,
quasi tutte le fogne ed enormi tratti di strade interpoderali sono scomparsi. I
danni più rilevanti sulle strade agricole si sono verificati nella zona
Montagna,dove ancora oggi si sta lavorando per far uscire dall'isolamento oltre
trenta nuclei familiari che abitano nella zona e nella zona Brizzo. La strada
comunale in questione oltre a collegare numerose aziende agricole,serve diverse
abitazioni civili, la cava d'inerti della ditta Pasceri,oltre ad essere di
collegamento con la ex -statale SS110. Detta strada,in sostanza,è stata
tranciata in più punti isolando numerose persone e mezzi ed impedendo l'accesso
ai soccorsi.Sono stati demoliti diversi muretti, le protezioni sono, di
fatto,inesistenti ed un ponte d'attraversamento rischia il crollo, in quanto è
otturato il relativo fosso di scolo. Altra situazione di pericolo sulla strada
"Due mari" che per effetto della mancata regimentazione delle acque e per
l'eccessiva pendenza ha subito un crollo di parte del manto stradale creando una
grande voragine,posta in prossimità della condotta del gas-metano ed il mancato
intervento immediato potrebbe causare danni incalcolabili, sia in termini
economici che di salvaguardia dell'incolumità pubblica. Su Piazzale Dorico a
causa del crollo di un piccolo ponte la piazza si è completamente allagata anche
con fango e detriti che sono in parte confluiti nelle grate delle acque bianche
e nere con conseguente inondazione nelle case e terreni privati. Altri danni al
campo sportivo, al Palazzetto dello Sport,al Centro civico polifunzionale, al
complesso scolastico di località Critaro ed oserei dire ovunque. Si confida ora
negli aiuti dello Stato per cercare di risolvere o per lo meno di alleviare gli
atavici problemi che mettono a rischio la sicurezza collettiva,ma soprattutto si
spera che le condizioni climatiche non peggiorino fino al ritorno alla
normalità.
d.c.