Dal Quotidiano del 19 aprile 2006
San Nicola.
Seconda intimidazione a un pensionato
Prima
l'incendio, ora il taglio delle gomme
SAN NICOLA DA CRISSA - Questo centro a ridosso delle Serre di tanto in tanto
sale alla ribalta della cronaca non solo per gli eventi culturali e per i
personaggi che qui sono nati e che ad esso danno lustro ivi compresi i tanti
emigrati sparsi per il mondo, con la grande rappresentanza laboriosa di
oltreoceano, specie in Canada, ma purtroppo anche per fatti poco piacevoli. Uno
di questi è rappresentato da atti di teppismo e comunque criminali di chi
nottetempo si "diverte" a tagliare le gomme delle auto in sosta. Basti ricordare
quanto accaduto alla fine del 2005 quando sono state bucate le gomme di ben
dodici auto. Un vero e proprio raid teppistico e in quell'occasione i
carabinieri riuscirono a venirne a capo denunciando i due presunti responsabili.
Ma ora la storia si ripete sia pure in misura ridotta. A farne le spese è stata
la Fiat Tempra di un pensionato Raffaele Galati di 71 anni, che si trovava
parcheggiata davanti alla casa dell'uomo in via Alighieri.
Il fatto in sé anche se grave può anche essere considerato riduttivo rispetto al
passato, ma si dà il caso che il pensionato era stato già oggetto, nel settembre
2005, di un altro gesto forse più grave. Sconosciuti avevano gettato sul cofano
della stessa autovettura, parcheggiata allora in piazza, un pezzo d spugna
inzuppata di liquido infiammabile e data alle fiamme. Il fuoco provocò danni
limitati all'auto perché qualcuno provvide a spegnerlo. Ora la storia si è
ripetuta con quello che può essere considerato un secondo avvertimento. Gli
abbiamo chiesto chi potrebbe averla con un pensionato e dopo molte esitazioni
Galati interpellato telefonicamente ci ha finalmente risposto: "Non so proprio
chi potrebbe averla con me. Da anni sono pensionato dopo una vita spesa come
commerciante all'ingrosso di bibite e alimentari. Sono una persona anziana e
vorrei trascorrere il resto della mia vita tranquillo, ma evidentemente questo
non mi è possibile perché non so chi, né per quale oscuro motivo, ha deciso il
contrario". Galati ci ha confermato di aver presentato denuncia ai carabinieri,
per come fece quando gli incendiarono l'auto. Galati non si sa spiegare tanto
accanimento anche perché, come dicevamo, non svolge alcuna attività, avendo
trasferito il commercio a nome del figlio che opera addirittura in Canada.